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1 ore fa

Eastwest Coffee: le relazioni tra India, Italia ed Europa

(Teleborsa) - "Dall'Indipendenza in avanti, l'India ha sviluppato una politica cosiddetta di non allineamento, tenendosi fuori dal conflitto tra blocco Occidentale e Unione Sovietica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è passata al multi-allineamento, diventando una potenza economica in grado di sviluppare diverse alleanze per crescere in maniera consistente". È quanto ha affermato l'ambasciatore Vincenzo De Luca – che ha guidato la rappresentanza diplomatica italiana in India e Nepal dal 2019 al 2024, dopo una lunga carriera presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – in occasione del nuovo appuntamento con l'eastwest Coffee, la tavola rotonda periodica presieduta da Giuseppe Scognamiglio, diplomatico e ceo di eastwest. Dopo aver ospitato nei mesi scorsi Paolo Gentiloni, Andrea Abodi, Giovanni Malagò, Paola De Micheli, questo incontro si è concentrato sulle relazioni tra India, Italia ed Europa, nel contesto dei nuovi equilibri geopolitici, economici e industriali globali. Il confronto ha evidenziato come oggi, l'India sia un attore fondamentale sulla scena internazionale. Le relazioni con l'Italia, già avviate nel 1962, si inseriscono nell'agenda strategica UE-India 2025 che punta a rafforzare la collaborazione economica e geopolitica tra i due partner. Mentre l'India solidifica relazioni con le principali potenze mondiali e può aumentare il proprio peso tra i BRICS, diventa simultaneamente un ponte tra l'Europa e il Sud Est Asiatico, agevolando un'ulteriore diversificazione rispetto alla Cina."L'India non ha avuto la traiettoria di crescita della Cina – ha proseguito De Luca –. A metà dell'Ottocento, India e Cina costituivano insieme il 50% del PIL mondiale. In seguito, con il cosiddetto secolo delle umiliazioni in Cina, con le concessioni, con la diatriba giapponese e l'influenza occidentale, la stessa Cina ha superato la sua fase di declino, mentre in India, al momento dell'indipendenza, il PIL è sceso dal 24% al 3%. Una dilapidazione di capacità e di risorse. Oggi, la Cina ha un PIL superiore di quasi cinque volte quello dell'India".Per questo il Paese punta oggi sull'approvvigionamento di risorse necessarie per diventare una "fifty trillion economy" entro il 2047, attraverso una politica multivettoriale che guarda proprio all'Europa. Nel solo 2024, i rapporti tra Italia e India hanno portato a un interscambio commerciale di 14,2 miliardi, e una crescita media annua, nell'ultimo decennio, del 7,5%, supportata dall'aumento del consumo interno. Già principale fornitore di macchinari, apparecchiature, prodotti chimici, farmaceutici e mezzi di trasporto, l'Italia ha eccellenti prospettive di inserimento in settori strategici quali agroindustria, energie rinnovabili, moda, turismo di lusso, interior design, trasporti e, soprattutto digitalizzazione, ambito in cui Sparkle (Gruppo TIM) guida la realizzazione di un'infrastruttura di cablaggio sottomarina, primo progetto del Corridoio Economico India–Medio Oriente–Europa (IMEC). Inoltre, il 70% della popolazione abiterà in aree urbane entro il 2030 con riflessi per edilizia, ingegneria e servizi ambientali. In questo scenario, il futuro Accordo di Libero Scambio, in fase di negoziazione, sarà fondamentale per garantire certezza normativa e incentivare investimenti bilaterali."Adesso per l'Italia si apre una fase in cui le imprese devono studiare delle strategie di investimento. È lo stesso discorso che si applicava alla Cina trent'anni fa: le prospettive di crescita – ha concluso De Luca – sono di rilievo nel lungo termine, bisogna essere capaci di produrre sul mercato indiano, e non solo per il mercato indiano".
Fonte: Teleborsa