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Economia
38 minuti fa
Cultura e competitività: Civita e Parlamento Europeo discutono il Rapporto Draghi 2024 e i fondi UE
(Teleborsa) - La cultura è segno distintivo dell’identità europea e deve essere sempre più strumento di competitività economica e sociale attraverso una collaborazione costante tra istituzioni nazionali e comunitarie, imprese, Terzo Settore e un adeguato sostegno finanziario da parte del bilancio dell’Unione Europea, in particolare dai fondi strutturali, integrato dalle risorse degli stati nazionali. I segnali sono incoraggianti ma è necessario fare di più perché l’Italia e l’Unione Europea devono fronteggiare una competizione che coinvolge colossi come Stati Uniti, Cina, India.E’ il messaggio che arriva dall’evento "Rapporto Draghi 2024. Innovazione, cultura e opportunità dei fondi europei" organizzato da Associazione Civita, realtà che opera da oltre 35 anni nel mondo della cultura e si propone come laboratorio e incubatore di progetti per valorizzare il patrimonio culturale italiano, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia. Nel corso dell’evento rappresentanti delle istituzioni, manager, vertici di associazioni hanno approfondito il tema dell’impegno dell’Europa per la Cultura come motore economico e strumento di innovazione sociale e territoriale. Un tema strategico per una superpotenza culturale come l’Italia, visto che il solo Programma Nazionale Cultura ha un valore complessivo pari a 648,33 milioni di euro, di cui 389,00 milioni di euro provengono da fondi FESR-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.Dopo i saluti introduttivi di Simonetta Giordani, Segretario Generale di Associazione Civita, e di Carlo Corazza, Direttore Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, gli interventi di apertura sono stati affidati al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a Giusi Princi e Nicola Zingaretti, Europarlamentari e membri della Commissione per la cultura e l’istruzione. A seguire, si è tenuta una Tavola Rotonda alla quale hanno partecipato Barbara Carfagna, giornalista Rai, Alessandro Dagnino, Assessore per l’Economia della Regione Siciliana, Andrea Missori, Presidente e AD Ericsson Telecomunicazioni e Ugo Picarelli, Fondatore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico."La cultura deve diventare identità competitiva del nostro paese e rafforzarsi come fattore di crescita per agganciare il treno dell’innovazione e per non restare tagliati fuori dal cambiamento tecnologico che sta interessando la nostra società – ha affermato Simonetta Giordani, Segretario Generale di Associazione Civita – E’ per questo che abbiamo voluto riunire mondo delle imprese, mondo delle istituzioni e mondo della cultura, esperti d’innovazione nell’ambito di una consolidata collaborazione con il Parlamento Europeo mirata a valorizzare l’Europa come spazio culturale prima ancora che politico"."Oggi, in un momento difficile per la nostra Unione, la cultura può rappresentare un faro in grado di guidarci in un mare sempre più tempestoso. L'Europa deve ripartire dall'orgoglio della sua identità forgiata in 3000 anni di storia e incomparabile ingegno creativo. Nel nuovo bilancio 2028/2034 cultura e innovazione devono avere un ruolo importante come grande attrattore di investimenti, crescita e competitività", ha affermato Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia."Abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza sulla centralità e sul ruolo che la cultura, e non solo la ricerca e l’innovazione, possono avere nella sfida per la crescita e la competitività dell’Europa. Nel nuovo bilancio UE ci sono cose positive come, per esempio, il programma Horizon per la ricerca e l’innovazione che viene quasi raddoppiato in un contesto generale che però mantiene un livello non adeguato agli obiettivi e alle sfide. Gli investimenti in cultura non sono legati solo a qualità della vita, a svago e tempo libero ma anche un vettore molto importante di qualità dello sviluppo, di crescita e anche di innovazione. A Roma stiamo sperimentando connubi molto interessanti tra l’IA, le startup e la cura del nostro patrimonio " ha affermato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri."Ci sono una serie di economie che hanno investito pesantemente in cultura e in tecnologie. Ad esempio, l’AI, il cloud e il 5G. In Europa ci restano solo le telecomunicazioni e senza questo tipo di infrastruttura digitale non avremo la possibilità di competere e di aiutare la cultura, l’arte e quella incredibile diversità che l’Italia e l’Europa hanno. L’innovazione e la cultura devono quindi andare insieme. Per attrarre i 2 miliardi di turisti che tra dieci anni gireranno per il mondo avremo bisogno di una capacità digitale fortissima. Vanno associati fortissimi investimenti in tecnologia e un contrasto alla frammentazione degli investimenti. Il problema dei fondi europei è che sono quasi impossibili da intercettare anche per un’impresa come la nostra che ha un grande centro di ricerca a Pagani, nel cuore del Sud Italia. O si investe in maniera pesantissima e veloce ora o resteremo uno splendido museo" ha affermato Andrea Missori, Presidente e AD di Ericsson Comunicazioni."La cultura deve diventare il perno attorno al quale far ruotare lo sviluppo economico e sociale dei territori che purtroppo per carenze amministrative non riescono ancora ad utilizzare adeguatamente le risorse comunitarie. È in corso una revisione quasi unica delle politiche di coesione. Ci troviamo infatti di fronte ad una riprogrammazione che vedrà un’Europa che insiste non solo sull’avanzamento della spesa ma anche sull’impatto e cioè su come le risorse risulteranno determinanti per lo sviluppo dei territori" ha affermato Giusi Princi, Europarlamentare Commissione per la cultura e l’istruzione. "Il presidente Draghi con il suo rapporto ha avuto il merito di dire a tutti noi la verità quando afferma che in questo momento o c’è un salto quantico in termini di integrazione degli investimenti o l’Europa non riuscirà a tenere il passo con i suoi competitor a livello mondiale. Il mercato unico va intensificato ed è necessario investire in settori particolarmente delicati come energia e cybersecurity o l’IA. La cultura può giocare un ruolo importante nello sviluppo e nel bilancio UE, a fronte di un aumento degli investimenti in alcuni dei grandi programmi storici che è un elemento positivi, la nazionalizzazione dei fondi non è confortante. La grande dinamicità dell’investimento in cultura avviene soprattutto grazie ai fondi europei" ha affermato Nicola Zingaretti, Europarlamentare Commissione per la cultura e l’istruzione."Quest’anno per la prima volta nel documento di economia e finanza regionale abbiamo utilizzato l’espressione "economia della bellezza" che in Italia inciderebbe addirittura per il 29% del PIL. Sono tutti quei settori legati a tutto ciò per cui vale la pena vivere e che sicuramente distingue l’uomo dalle macchine. L’economia va sostenuta con interventi finanziari ma anche con un sistema istituzionale adatto ma anche con la sussidiarietà ed è quello che stiamo facendo in Regione. Per "l’economia della bellezza" siciliana è molto importante il recupero delle aree interne. Per cercare di valorizzare questi territori siamo stati la prima grande regione italiana, la prima nel Sud Italia a terminare il completamento della banda larga nelle aree cosiddette a fallimento di mercato" ha affermato Alessandro Danino, Assessore per l’economia della Regione Siciliana.
Fonte: Teleborsa