Breaking News

Scienza e tecnologia
1 ore fa

AI e competenze manageriali: risultati studio Fondirigenti, Luiss e Sistemi Formativi Confindustria

(Teleborsa) - Il Centro di Ricerca Strategic Change "Franco Fontana" dell’Università Luiss, in collaborazione con Sistemi Formativi Confindustria, ha presentato oggi i risultati della terza fase dello studio "Intelligenza Artificiale: le competenze dei manager che generano valore". L’indagine, promossa da Fondirigenti, il fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager leader in Italia per la formazione continua del management, si è concentrata sull’evoluzione delle competenze manageriali nell’era digitale, con l’obiettivo di fornire strumenti concreti per supportare le imprese italiane nella trasformazione tecnologica.La ricerca, condotta attraverso un approccio empirico multi-caso, ha coinvolto sei cluster settoriali strategici per il sistema economico italiano: servizi pubblici essenziali, servizi finanziari, manifattura avanzata, robotica e tecnologia specialistica, informazione e comunicazione digitale, e servizi professionali avanzati. Grazie al coinvolgimento diretto di manager e aziende rappresentative, lo studio ha permesso di analizzare le sfide e le opportunità legate all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nei diversi contesti industriali.Dall’analisi è emersa la necessità di sviluppare competenze manageriali ibride, che integrino capacità tecnico-analitiche e sistemico-relazionali. Tra le principali lacune individuate, si segnalano: la difficoltà nell’estrazione di valore strategico dai dati e nella formulazione di domande pertinenti agli algoritmi; la fragilità nella governance etica e nella gestione dei bias algoritmici, con una crescente richiesta di trasparenza e responsabilità: i limiti nel pensiero sistemico e nell’approccio ecosistemico, che ostacolano la collaborazione e l’innovazione e, infine, le resistenze culturali e intergenerazionali, che rallentano i processi di trasformazione digitale delle aziende coinvolte.Contributi e raccomandazioni per le imprese Per affrontare le sfide dell’era dell’AI, lo studio introduce un modello teorico multidimensionale che analizza le competenze manageriali necessarie che si muovono su tre livelli di complessità: cognitiva, etico-organizzativa ed ecosistemica.Per supportare le imprese italiane nel gestire la rivoluzione digitale, il documento propone alcune raccomandazioni chiave quali:- formazione avanzata: investire in percorsi che sviluppino competenze analitiche, pensiero critico e capacità di formulare domande strategiche agli algoritmi;- governance etica: implementare strutture e protocolli per garantire la trasparenza e la responsabilità nell’uso dell’Intelligenza Artificiale;- pensiero sistemico: promuovere modelli organizzativi collaborativi e strumenti di mappatura per gestire la complessità e le interdipendenze;- cultura organizzativa: superare le resistenze al cambiamento attraverso strategie di riqualificazione e coinvolgimento attivo dei lavoratori.Infine, la ricerca delinea il nuovo ruolo per i manager nell’era digitale, che deve evolvere da semplice controllore di processi a "navigatore della complessità", capace di interpretare segnali deboli, connettere competenze eterogenee e facilitare l’integrazione tra capacità umane e algoritmiche. Questo cambio di paradigma richiede un ripensamento dei modelli di leadership e delle politiche di sviluppo delle competenze, per garantire che le imprese italiane possano affrontare con successo le sfide della trasformazione digitale.Come sottolinea il prof. Enzo Peruffo, Prorettore per la Didattica dell’Università Luiss e Direttore del Centro di Ricerca Luiss Strategic Change "Franco Fontana":  "I cambiamenti non riguardano solo i processi interni ma anche i modelli di business. Dalla ricerca emerge in particolare come le capacità richieste ai manager non riguardino tanto la tecnologia in senso stretto quanto la proiezione tecnologica del pensiero, per immaginare processi o parti di processo in azienda che possano giovarsi utilmente dell'IA"."L'Intelligenza Artificiale non è una moda passeggera, ma l’infrastruttura immateriale su cui viaggerà la competitività dei prossimi decenni", dichiara Marco Bodini, Presidente di Fondirigenti. "Tuttavia, la tecnologia da sola non basta: possiamo disporre del motore più performante al mondo, ma senza un 'pilota' capace di adattare la strategia in corsa, non taglieremo il traguardo. Il compito di Fondirigenti è proprio questo: fornire ai manager la visione e la 'cassetta degli attrezzi' necessarie per governare questa transizione, anziché subirla".
Fonte: Teleborsa