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2 ore fa

L'AIE rivede le stime di domanda: attesa crescita stabile sino al 2050

(Teleborsa) - L'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) ha rivisto la sua previsione sulla domanda di petrolio e gas, che indicava il possibile raggiungimento di un picco della domanda nel 2030, ripristinando invece uno scenario - lo "Scenario a politiche attuali" - in cui la domanda globale continuerà a crescere allo stesso ritmo dei decenni passati fino al 2050.  Il ripristino dello Scenario programmato avviene dopo una pausa di cinque anni, in seguito alla pandemia, e segna l'ultima rivalutazione delle prospettive a lungo termine da parte dell'AgenziaL'Agenzia ha quindi previsto che, nello Scenario programmato, la domanda di energia crescerà di circa l'1,3% ogni anno nel prossimo decennio, in linea con l'aumento medio annuo dell'ultimo decennio,  ed i consumi di petrolio aumenteranno  di circa il 13% entro il 2050. La previsione si basa su consumi in crescita del settore industriale e domestico e della mobilità elettrica, mentre i guadagni in termini di efficienza energetica saranno modesti.La domanda di petrolio nello scenario programmato è attesa in aumento a 113 milioni di barili al giorno entro il 2050, principalmente a causa del suo crescente utilizzo nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo per il trasporto su strada, la petrolchimica e l'aviazione. Nello scenario meno ottimistico, la domanda potrebbe comunque raggiungere in media i  96,9 milioni di barili al giorno nel 2050, in aumento rispetto alla precedente stima di 93,1 milioni di barili al giorno.La diffusione dei veicoli elettrici (EV) - prevede l'AIE - si bloccherà nelle regioni in cui manca un solido sostegno politico: Cina ed Europa sono le principali eccezioni, e registrano una continua crescita nelle vendite di veicoli elettrici. Nello scenario base, l'AIE prevede che la quota di veicoli elettrici sul totale delle vendite globali di automobili si stabilizzerà dopo il 2035. Nello scenario meno ottimistico invece  la quota di vendite di veicoli elettrici raddoppierà entro il 2030 e supererà il 50% cinque anni dopo. La domanda globale di gas naturale salirà a 5.600 miliardi di metri cubi entro il 2050, grazie alla forte crescita della domanda in Medio Oriente e soprattutto delle economie in via di sviluppo dell'Asia, il cui fabbisogno verrà soddisfatto da nuovi gasdotti fra la Russia e la Cina e dai maggiori flussi di gas naturale liquefatto.I prezzi del petrolio e del gas sono attesi in crescita sino al 2050 nell'attuale scenario programmato. Gli Stati Uniti rimangono il maggior produttore mondiale di petrolio e gas in tutto l'arco temporale coperto, ma la produzione di petrolio dell'OPEC+ nel 2050 sarà superiore del 15%. L'attuale scenario presuppone che, entro la fine del periodo di proiezione, i vincoli alla produzione e al commercio di petrolio nei paesi attualmente soggetti a sanzioni (Russia) si allentino. In caso contrario, e se i vincoli geopolitici permangono, la domanda potrebbe essere soddisfatta attraverso un aumento della produzione in altri paesi, ma ciò comporterebbe maggiori investimenti e probabilmente anche prezzi più elevati.La domanda di elettricità aumenterà in tutte le regioni. La crescita più forte si registrerà in India e Indonesia, ma la spinta verso un sistema energetico molto più elettrificato non trova ampio slancio nell'attuale scenario programmato CPS. Il solare fotovoltaico (FV) e l'eolico saranno competitivi in ??termini di costi in molte regioni, ma la loro diffusione si scontra con sfide di integrazione che ne rallentano l'ulteriore crescita: la capacità fotovoltaica annua aggiuntiva sarà in media di 540 gigawatt entro il 2035, simile al livello del 2024. Il carbone quindi rimarrà la principale fonte di produzione di energia globale per i prossimi dieci anni. La costruzione di nuovi impianti nucleari accelererà negli anni '30. Le reti elettriche globali aumenteranno di 25 milioni di chilometri (km), con un incremento del 30%, entro il 2035, e di ulteriori 40 milioni di km entro il 2050. Quanto alle emissioni annuali di CO2 aumenteranno leggermente a livello globale, avvicinandosi alle 40 gigatonnellate di anidride carbonica all'anno all'inizio degli anni '30, consolidando poi questo livello fino al 2050. Le emissioni diminuiranno in termini aggregati nelle economie avanzate, in modo più sostanziale in Europa, mentre si ridurranno in Cina dal 2030 in poi ed aumenteranno altrove. Le emissioni totali di gas serra porteranno a un aumento della temperatura media di circa 2 °C nel 2050 e di 2,9 °C nel 2100.Il rapporto dell'AIE considera uno scenario caratterizzato da "minacce pressanti e rischi a lungo termine" per la sicurezza economica e nazionale. Uno scenario che considera anche le persistenti "tensioni geopolitiche", i "rischi di approvvigionamento" di carburanti ed ora anche di minerali essenziali, ed i "rischi informatici, operativi e meteorologici" che colpiscono il settore elettrico. In questo scenario, le decisioni prese dai responsabili delle politiche energetiche saranno cruciali per affrontare questi rischi, ma dovranno gestire un contesto complesso. Gli sforzi nazionali e internazionali per ridurre le emissioni sono meno incisivi ??rispetto al passato, eppure i rischi climatici sono in aumento: il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato e il primo in cui le temperature globali hanno superato di 1,5 gradi Celsius (°C) i livelli preindustriali.
Fonte: Teleborsa