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Economia
1 ore fa
Nel terzo trimestre crescita caratterizzata da notevoli differenze tra le maggiori economie dell'eurozona
(Teleborsa) - Nel terzo trimestre del 2025 l’economia dell’area dell’euro è cresciuta dello 0,2%, dallo 0,1% del secondo trimestre, secondo la stima preliminare dell’Eurostat."Nel terzo trimestre la crescita ha continuato a essere caratterizzata da notevoli differenze tra le maggiori economie dell’area dell’euro", ha sottolineato la BCE nel suo ultimo bollettino economico: il PIL in termini reali è aumentato dello 0,6% in Spagna, dello 0,5% in Francia e dello 0,4% nei Paesi Bassi, mentre "è rimasto invariato in Germania e in Italia".Il risultato dell’area dell’euro per il terzo trimestre è stato comunque "in linea con le proiezioni macroeconomiche di settembre 2025 per l’area dell’euro formulate dagli esperti della BCE, dopo aver corretto per le attese di un maggiore indebolimento del contributo irlandese rispetto al dato effettivo", ha precisato la BCE.Gli indicatori economici disponibili - ha chiarito l'istituto centrale - "segnalano una robusta crescita dei servizi, sostenuta dallasolidità del turismo e soprattutto dalla ripresa dei servizi digitali. Le indagini rivelano che tale espansione riflette i maggiori sforzi compiuti da molte imprese per modernizzare le proprie infrastrutture informatiche e integrare l’intelligenza artificiale nella propria operatività. Nel contempo, l’attività manifatturiera è stata frenata dall’aumento dei dazi, dall’incertezza ancora elevata e dal rafforzamento dell’euro. È probabile che il divario tra domanda interna ed estera persista nel breve periodo"."Nel quarto trimestre del 2025 il PIL in termini reali nell’area dell’euro è atteso espandersi moderatamente, in un contesto di andamenti settoriali divergenti", stima l'istituto di Francoforte, evidenziando che "l’aumento del PMI composito preliminare relativo al prodotto in ottobre è coerente con una dinamica moderatamente positiva della crescita nel settore manifatturieroall’inizio del quarto trimestre, mentre l’attività nei servizi si è rafforzata ulteriormente, confermando il ruolo di tale settore quale principale traino dell’economia". Al tempo stesso, ha aggiunto il bollettino della BCE, "i più recenti indicatori anticipatori mostrano un quadro contrastante: a ottobre l’aumento dell’indice PMI composito per i nuovi ordini è stato trainato da entrambi i settori, mentre il calo delle aspettative delle imprese sui 12 mesi, desunto dall’indagine PMI, è stato particolarmente marcato per il comparto dei servizi e modesto per quello manifatturiero". Nel complesso, la BCE si attende "che l’elevata incertezza, l’aumento dei dazi effettivi, il rafforzamento dell’euro e la maggiore concorrenza a livello mondiale frenino la crescita nel quarto trimestre del 2025".Il bollettino economico, pubblicato il 13 novembre, giunge a due settimane dalla riunione organizzata a Firenze del Consiglio direttivo del 30 ottobre. In quella sede, il Consiglio direttivo aveva deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. "L’inflazione resta prossima all’obiettivo del 2 per cento a medio termine e la valutazione delle prospettive di inflazione condotta dal Consiglio resta pressoché invariata. L’economia ha continuato a crescere nonostante il difficile contesto mondiale. Un mercato del lavoro robusto, la solidità dei bilanci del settore privato e le passate riduzioni dei tassi di interesse stabilite dal Consiglio direttivo rimangono fattori importanti alla base della sua capacità di tenuta", ha evidenziato la BCE, che ha rimarcato come, tuttavia, le prospettive siano "ancora incerte, soprattutto a causa delle attuali controversie commerciali e delle tensioni geopolitiche a livello mondiale".
Fonte: Teleborsa