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1 ore fa

Intel, Tribunale UE riduce la sanzione antitrust di 140 milioni di euro

(Teleborsa) - La Corte di giustizia dell'Unione europea (CURIA) ha confermato la decisione del 2023 della Commissione europea nei confronti di Intel, colosso statunitense dei microprocessori, ma ha ridotto la sanzione pecuniaria di circa 140 milioni di euro.La causa si colloca nel solco del contenzioso tra la Intel e la Commissione europea in materia di regole di concorrenza dell'Unione. Il contenzioso trae origine da una decisione della Commissione del 2009. Con tale decisione, la Commissione aveva constatato un abuso di posizione dominante da parte della Intel volto ad escludere il concorrente AMD dal mercato dei microprocessori x86. Le aveva quindi inflitto una sanzione pecuniaria di 1,06 miliardi di euro. Nell'ambito di un procedimento di rinvio, la decisione è stata parzialmente annullata dal Tribunale dell'Unione europea, decisione successivamente confermata dalla Corte di giustizia.Il 22 settembre 2023, la Commissione ha adottato una nuova decisione, che si limitava alle pratiche non annullate dal Tribunale, vale a dire le restrizioni cosiddette "allo scoperto" imposte alla HP, alla Acer e alla Lenovo in relazione all'uso di processori AMD. Essa ha quindi fissato a carico della Intel un nuovo importo di 376,4 milioni di euro a titolo di sanzione pecuniaria. La Intel chiede ora l'annullamento totale o parziale di tale decisione e la soppressione o la riduzione della sanzione pecuniaria, mentre la Commissione chiede il rigetto del ricorso. Il Tribunale dell'Unione europea conferma, in sostanza, la decisione del 2023, riducendo tuttavia la sanzione pecuniaria inflitta alla Intel da 376,4 milioni di euro a 237,1 milioni di euro.CURIA ritiene, senza per questo mettere in discussione la legittimità della decisione del 2023, che occorra affinare la valutazione dell'importo della sanzione pecuniaria tenendo maggiormente conto, da un lato, del numero relativamente limitato di computer interessati da tali restrizioni e, dall'altro, dell'intervallo di dodici mesi che separa talune pratiche anticoncorrenziali.
Fonte: Teleborsa