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Economia
3 ore fa

Zona euro, PMI composito sale leggermente a settembre a 51,2 punti

(Teleborsa) - Secondo l'indicazione HCOB PMI-S&P Global, l'indice della produzione composita dell’Eurozona a settembre 2025 è salito a 51,2 punti dai 51,0 punti del mese precedente e del consensus. L'indicatore supera così la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque tra recessione ed espansione.Si ricorda che l'indice della produzione composita è una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria.Tale rialzo, osserva S&P Global, segnala un’ulteriore spinta alla graduale accelerazione di crescita della produzione del settore privato dell’eurozona. L’incremento dell’indice principale ha inoltre toccato il valore più elevato da maggio 2024.Questo generale incremento ha avuto come fulcro la Germania, dove l’Indice PMI Composito della Produzione ha registratouna moderata espansione salendo al valore più alto in 16 mesi (52.0 punti, preliminare 52,4). Tra le nazioni i cui dati compositi sono disponibili, la Spagna ha comunque registrato a settembre il maggiore incremento dell’attività del settore privato (53,8 punti); Irlanda (52,0 punti) e Italia (51,7, invariato) hanno indicato una crescita moderata, rendendo di nuovo la Francia un’eccezione nel blocco della moneta unica, con un calo di produzione più rapido di agosto (minimo in 5 mesi a 48,1 punti, preliminare 48,4, precedente 49,8).L’espansione della produzione dell’eurozona, anche se ha indicato il nono mese consecutivo di incremento (il più forte,peraltro, in quasi un anno e mezzo), è stata alquanto fiacca, segnando di nuovo un valore inferiore alla tendenza di lungotermine dell’indagine (52,4). A frenare la ripresa sono stati i nuovi ordini. Il volume di commesse acquisite a settembre dalsettore privato dell’eurozona, sebbene sia stato il più elevato da maggio 2024, ha tuttavia segnato una crescita marginale.Ciò che ha pesato sulla domanda è stata la riduzione delle esportazioni (incluso il commercio intra-eurozona), che ha quindiprolungato una sequenza di calo dei nuovi ordini esteri a più di tre anni e mezzo.Passando all'Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona, esso è salito a settembre a 51,3 da 50,5 di agosto (preliminare e consensus a 51,4 punti), segnalando una accelerazione della crescita. I dati di fine terzo trimestre segnano inoltre il quarto mese consecutivo in cui l’indice si posiziona sopra 50.0, registrando quindi un’espansione.Rispetto alla tendenza degli ultimi 12 mesi, osserva S&P Global, a settembre si è registrato un notevole aumento della domanda di servizi. Eppure, nel complesso, la crescita di nuovi ordini è stata lieve e limitata al mercato nazionale: infatti gli ordini esteri hannocontemporaneamente segnalato una riduzione, peraltro lievemente accelerata. Analizzando i dati PMI, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il terziario sta procedendo con meno scossoni. Dopo la quasi stagnazione di agosto, l’attività economica ha indicato una crescita più vigorosa e una ripresa che di fatto è su ampia scala geografica, vista la crescita abbastanza forte registrata in Germania, Italia e Spagna. La situazione è diversa in Francia, dove i cambi di governo e i dubbi che il nuovo primo ministro sia in grado di mantenere il potere hanno influito negativamente sui servizi: qui, infatti, l’attività economica è diminuita notevolmente.L’aumento dei nuovi ordini ci porta a presagire una nuova crescita per il mese prossimo. C’è però da considerare che il flusso delle commesse non è ancora stato tale da riuscire da fare crescere l’accumulo di lavoro inevaso. Le aziende intervistate hanno tuttavia mostrato di avere previsioni economiche migliori, visto il rialzo dell’indice che monitora le aspettative future del settore.I dati sui prezzi rilevati nel terziario, che le autorità monetarie europee tengono sotto stretta osservazione, confermeranno probabilmente la posizione di quelli che nella BCE sono contrari ad ulteriori tagli di interessi. A settembre sia l’inflazione dei costi che dei prezzi di vendita è diminuita, nonostante sia rimasta lievemente superiore alla media di lungo termine. Per l’intero terzo trimestre, il PMI composito è rimasto in territorio di espansione, pertanto possiamo aspettarci che il PIL rispettivo sarà in crescita. Le nostre previsioni a brevissimo termine, che tengono conto del PMI unitamente ad altri indicatori, calcolano un tasso di crescita dello 0.4 percento rispetto al trimestre precedente.”(Foto: Mika Baumeister on Unsplash)
Fonte: Teleborsa