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1 ore fa
La prevenzione nasce a tavola: stili alimentari sbagliati spingono diabete in alto
(Teleborsa) - Quando parliamo di salute il nostro pensiero corre subito lungo le corsie degli ospedali che troppo spesso si trovano davanti situazioni difficili e non sempre risolvibili. Le malattie croniche non trasmissibili, infatti, contribuiscono ad appesantire sempre più il carico dei pronto soccorso e delle strutture ospedaliere del nostro Paese. Oggi, 14 novembre, è la giornata mondiale del diabete, una delle principali malattie croniche non trasmissibili che preoccupano cittadini e istituzioni sanitarie. Questa ricorrenza ci spinge ad alcune riflessioni anche alla luce dei dati. Nell’ultimo ventennio l’incidenza del diabete in Italia è cresciuta del 65% con il 7% degli italiani affetti da questa patologia, stiamo parlando di circa 4 milioni di persone! Numeri che ci fanno riflettere su come oggi la prevenzione assuma un ruolo sempre più cruciale per la salute dei cittadini e per la tenuta di un sistema sanitario che versa in una situazione difficile. Solo in Europa, infatti, la spesa sanitaria diretta legata al diabete ammonta a 167 miliardi di euro. Lo sottolineano Antonio Gasbarrini, Direttore scientifico Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs, Presidente CS Aletheia e Riccardo Fargione, Direttore Fondazione Aletheia nell'articolo in cui spiegano che si traduce in un " peso economico rilevante, che si aggiunge alle ricadute cliniche e sociali della malattia. Tutto questo appare particolarmente distopico se consideriamo che la maggior parte delle patologie croniche non trasmissibili, tra cui il diabete di tipo 2, potrebbero essere evitate con una corretta alimentazione e con stili di vita sani. Il cibo ha infatti un ruolo cruciale ma ancora troppo spesso viviamo discrasie evidenti che dovrebbero richiamare in misura maggiore l’attenzione di tutti noi. Potremmo citare ad esempio le preoccupazioni che viviamo sul fronte dei cibi ultra-processati o meglio ultraformulati che stanno prendendo sempre più piede soprattutto tra le nuove generazioni"."Merendine, snack dolci e salati, cibi precotti, energy drink e altri prodotti frutto di processi di manipolazioni che si avvalgono dell’aggiunta di una serie di additivi chimici pericolosi per la nostra salute e per il nostro microbiota intestinale. Alcuni cibi che troviamo sulle nostre tavole arrivano a contenere oltre 50 ingredienti di cui molti di natura sintetica, quindi che non esistono in natura. Un meccanismo che contribuisce a creare vere e proprie forme di dipendenza. Senza sottovalutare, inoltre, i rischi degli energy drink, delle vere e proprie bomba di caffeina, zuccheri e taurina che arrivano a contenere sino a 40 ingredienti. "Gli elevati consumi di questi prodotti soprattutto tra le nuove generazioni preoccupano non poco. Con la Fondazione Aletheia – un think tank scientifico che si occupa del rapporto tra cibo e salute presieduto da Stefano Lucchini – stiamo lavorando intensamente sull’importanza di una giusta informazione su questioni spesso dimenticate o strumentalizzate. Un percorso per noi fondamentale che abbiamo avviato anche con le scuole, incontrando oltre 800 ragazze e ragazzi degli Istituti agrari in un evento realizzato questa settimana da Aletheia con Crea, Fondazione Policlinico A. Gemelli e Rete Nazionale degli Istituti Agrari. Crediamo sia arrivato il momento di ricordare, tutti, che l’alimentazione riveste un ruolo centrale sia nella prevenzione che nel controllo delle malattie croniche non trasmissibili e una dieta equilibrata e ricca di fibre alimentari contribuisce a ridurre il rischio di insorgenza del diabete. Questa ricorrenza, dunque, è un’occasione per riaffermare l’importanza di una “cultura della prevenzione”, basata su corretti stili di vita, attività fisica regolare e consapevolezza alimentare. Sono questi i pilastri che sorreggono l’attività della Fondazione Aletheia nella consapevolezza che cibo e stili di vita sani sono i veri alleati per un futuro sano e un Paese migliore".
Fonte: Teleborsa