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1 ore fa
Regioni e comuni italiani, sempre meno ricorso ai bond. Aumentano le fonti alternative
(Teleborsa) - Gli emittenti statali italiani cosiddetti sub-sovereign - come regioni, province o comuni - hanno ulteriormente migliorato i loro risultati operativi nel 2024, raggiungendo un surplus dell'11,7% dei ricavi operativi, rispetto al 6,7% del 2021. Lo afferma Morningstar DBRS in un report, spiegando che questa crescita dei ricavi operativi è stata principalmente sostenuta dall'aumento dei trasferimenti da parte del governo centrale e da una costante ripresa delle entrate fiscali a seguito della pandemia di COVID-19, principalmente legata alla quota di IVA destinata alle spese sanitarie. Questo solido risultato operativo, unito a elevati trasferimenti in conto capitale, inclusi i fondi dell'Unione europea, ha consentito a queste entità di registrare un surplus di finanziamento per il secondo anno consecutivo, pari allo 0,6% dei loro ricavi operativi. Questo risultato è stato ottenuto con un significativo aumento dei capex, che hanno raggiunto un totale di 50,9 miliardi di euro nel 2024 rispetto ai 34,9 miliardi di euro di due anni fa, inclusi i progetti relativi al clima e allo sviluppo urbano.I sub-sovereign governments italiani hanno ridotto il loro stock di debito di 3 miliardi di euro, portandolo a 82 miliardi di euro nel 2024. Alla fine del 2024, il loro stock di debito rappresentava solo il 27,5% dei ricavi operativi. Nonostante l'aumento registrato negli ultimi due anni, i costi per interessi sono rimasti bassi, inferiori all'1% dei ricavi operativi. Anche il rapporto debito/PIL è diminuito costantemente, escludendo gli anni del COVID-19, passando dal 7,2% del 2009 al 3,7% del 2024. "Questa tendenza al ribasso è in gran parte attribuibile a una serie di riforme avviate dal governo centrale a partire dal 2010, volte a rafforzare la disciplina di bilancio - si legge nella ricerca - Forse la misura di maggiore impatto è stata l'imposizione di un tetto al pagamento degli interessi, che ora non dovrebbe rappresentare più del 10% delle spese operative".Queste entità continuano a fare affidamento principalmente sui canali di finanziamento tradizionali, con i prestiti della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), braccio finanziario del governo centrale, che rappresentavano il 76% dello stock di debito alla fine del 2024. Nel frattempo, il finanziamento basato sul mercato è crollato e le obbligazioni rappresentavano il 10% dello stock di debito alla fine del 2024. Ciò riflette le normative post-crisi del debito sovrano che impediscono alle 20 regioni italiane - storicamente i maggiori emittenti di obbligazioni tra sub-sovereign governments italiani - di superare il 20% dei loro ricavi operativi in bond financing. In risposta a questi vincoli, si sono rivolti sempre più a fonti di finanziamento alternative, tra cui finanziamenti tramite leasing con entità non bancarie, partenariati pubblico-privato e schemi di cartolarizzazione. Queste fonti alternative hanno guadagnato terreno negli ultimi anni, rappresentando il 14% del debito a fine 2024, rispetto al 7% del 2014.Guardando al futuro, Morningstar DBRS prevede che il trend di riduzione del debito persisterà, grazie a un risultato operativo costantemente elevato e al solido supporto dei programmi di finanziamento dell'UE. Ciò dovrebbe sostenere l'affidabilità creditizia dei sub-sovereign governments italiani.
Fonte: Teleborsa