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POLITICA MONETARIA
06/04/2022

La Fed accelera su tassi e taglio al bilancio

Dai verbali dell’istituto centrale emerge che per contrastare l’inflazione sono in programma una serie di rialzi dei tassi da mezzo punto percentuale e un taglio al bilancio da 95 miliardi di dollari al mese. Wall Street cala, ma contiene le perdite. Cresce però la preoccupazione che una stretta così rapida possa avere pesanti ripercussioni sull’economia, aprendo la strada alla recessione

La Fed è pronta a una serie di rialzi dei tassi da mezzo punto percentuale per combattere l'inflazione galoppante. E a una drastica riduzione del suo bilancio, schizzato con la pandemia a quasi 9.000 miliardi di dollari. I verbali della riunione del 15 e 16 marzo confermano una Fed falco, mai così aggressiva dal 1994. Wall Street resta inizialmente gelata dalla tabella di marcia della banca centrale, poi digerisce le indicazioni e contiene le perdite, pur chiudendo in negativo, appesantita dalla guerra e dalle nuove sanzioni alla Russia. Il Dow Jones chiude in calo dello 0,42%, il Nasdaq del 2,22% e lo S&P 500 dello 0,97%. "Diversi partecipanti ritengono che uno o più rialzi da mezzo punto potrebbero essere appropriati nelle prossime riunioni se le pressioni dell'inflazione resteranno elevate o si intensificheranno", si legge nei verbali dai quale emerge che molti all'interno della banca centrale erano favorevoli a un ritocco di mezzo punto già alla riunione di marzo, quando la Fed ha alzato i tassi per la prima volta in tre anni. La banca centrale ha però alla fine optato per una stretta da un quarto di punto alla luce dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. 
Per combattere il caro-prezzi la Fed intende usare anche il processo di riduzione del suo bilancio a una velocità massima da 95 miliardi di dollari al mese - 60 miliardi di Treasury e 35 miliardi di mortgage-backed security -, ovvero quasi il doppio della volta precedente. Il processo potrebbe iniziare il prossimo mese e potrebbe tradursi in una riduzione da oltre 1.000 miliardi l'anno.
L'accelerazione della Fed agita alcuni investitori, convinti che la banca centrale si sia resa conto di essere in ritardo sull'inflazione e quindi voglia recuperare. Farlo a tale velocità - è il timore diffuso - comporta molti rischi, in primis quello di una recessione: passare da una politica monetaria altamente espansiva a una meno accomodante in un contesto come quello attuale in cui domina l'incertezza rischia, secondo diversi osservatori, di raffreddare troppo l'economia causando uno shock che alla fine la danneggia. Finora la Fed si è detta sicura che non ci sarà alcuna recessione, senza però riuscire a placare i timori sulla riuscita di un esperimento senza precedenti e per il quale non c'è alcun copione da seguire.

Autore: ANSA