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RIASSETTI
13/04/2022

Tim riparte in Borsa sull’ipotesi Iliad

Il ventilato interesse del concorrente francese per la parte Consumer riaccende il titolo, ma i dossier aperti sono molti. Mentre la società si prepara al riassetto con la suddivisione in NetCo e ServCo si parla dell’interesse per singole attività di diversi fondi, tra cui Cvc, Apax, Apollo e Kkr. E intanto a fine mese si attende la firma del memorandum of understanding sulla rete unica con Cdp Equity

Tim riparte in Borsa e in una seduta riconquista quota 0,32 euro sui rumors di un interesse di Iliad a partecipare al riassetto del gruppo e in particolare per le attività Consumer. Per ora non c'è niente sul tavolo del board di Tim, non un'offerta né una manifestazione d'interesse, nemmeno una conferma da Parigi, ma tanto basta alla Borsa per speculare. L'interesse tra i fondi e i private equity cresce mentre entro fine mese si attende la firma del memorandum of understanding sulla rete unica con Cdp Equity per unire l'infrastruttura di Tim a quella di Open Fiber. I lavori proseguono e la strada sembra in discesa ora che anche il ministro Vittorio Colao si è persuaso che fare una rete unica appare oggi la strada migliore per portare la connessione ad alta velocità in tutto il Paese.
Il riassetto di Tim però, che nelle sue linee generali vede la divisione del gruppo in NetCo e ServCo, potrebbe subire ulteriori declinazioni. Sotto NetCo, infatti, oltre alla rete fissa confluiscono le attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle; in ServCo trovano spazio Noovle, Olivetti, Telsy, il business consumer e Tim Brasil. Quest'ultima sarà protagonista di "un nuovo equilibrio infrastrutturale" sul mercato brasiliano. Dal 20 aprile diventa operativa l'acquisizione degli asset di Oi e, spiega la società, questo porterà i tre principali operatori (la stessa Tim con Telefonica e Claro) a garantire "un elevato livello di competizione, benefici ai clienti e investimenti adeguati per lo sviluppo infrastrutturale delle telecomunicazioni e la digitalizzazione del Paese".  La riorganizzazione delle attività passa anche attraverso la costituzione di nuove funzioni. Quella di 'Chief IT Corporate & Market Systems Office' (Direttore IT per i sistemi Corporate e Commerciali) è stata affidata a Roberto Mazzilli, nel gruppo dal 2005.
Tornando ai possibili partner finanziari in arrivo,  c'è di sicuro Cvc che è venuta allo scoperto e si è detta interessata alla parte business, e rileverebbe una quota di minoranza, il 49%, di EnterpriseCo. Ma circolano anche i nomi di Apax e del fondo Apollo, oltre a Kkr che non se ne è mai davvero andata dal tavolo. Improbabile comunque, commentano in ambienti finanziari, che in assenza di un piano o della definizione di un perimetro, qualcuno presenti un'offerta e tutto è rimandato all'estate. "Le possibilità che vi sia un interesse da parte di Iliad e di Apax appare credibile, vista l'iniziativa simile recente verso Vodafone Italia" e "una certa apertura del ceo Labriola anche nella recente intervista a valutare opzioni per il mercato consumer (`non da preda né da predatore` quindi più orientato all'idea della joint venture probabilmente)" osservano gli analisti di Equita. La società di investimento elenca poi gli ostacoli da superare per un negoziato: dalle valutazioni relative alla governance, alla posizione del governo (che detiene il Golden Power) e dei sindacati, alle autorità regolatorie vista la concentrazione di mercato. "Potenzialmente potrebbe essere però un elemento decisamente positivo per il titolo, visto che l'area Consumer è la più problematica nel perimetro di Tim", conclude Equita.

 

Autore: ANSA