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RISIKO BANCARIO
14/04/2022

JP Morgan al 7,5% di Banco Bpm

Si tratterebbe di una quota temporanea – e non di un interesse industriale - dovuta al fatto che la banca statunitense è stata ingaggiata dal Credit Agricole per costruire la quota del 9,2% che attualmente i francesi detengono nell’istituto. D’altra parte, la Banque Vert non ha chiesto l’autorizzazione a salire oltre il 10% e sarebbe interessata soprattutto al business bancassicurativo

Il colosso statunitense Jp Morgan continua a volteggiare nell'azionariato di Banco Bpm dopo essere stato ingaggiato dal Credit Agricole per aiutare i francesi a costruire una quota del 9,2% del capitale nella banca italiana, con l'intento di proteggere la partnership nel credito al consumo e negoziare da una posizione privilegiata un ampliamento dell'alleanza nella bancassicurazione e nel risparmio gestito. La banca americana, che era salita fino al 6,5% del Banco prima dell'ingresso dell'Agricole, a cui aveva girato le sue azioni il 7 aprile, è ricomparsa tra i soci rilevanti dell'istituto italiano il giorno successivo, venerdì 8 aprile, con una quota aggregata in strumenti finanziari di tutto rilievo, pari al 7,5% del capitale, per il 3,38% rappresentata da azioni e per il 4,14% da posizioni lunghe. In ambienti finanziari si esclude un interesse "industriale" della più grande banca al mondo, un colosso che capitalizza 370 miliardi di dollari, verso il mercato retail italiano. La quota viene invece spiegata come "a supporto" dei francesi nella costruzione della loro posizione e, a quanto pare, sarebbe destinata ad essere riassorbita in tempi abbastanza rapidi, facendo scomparire Jp Morgan dai radar dell'azionariato del Banco. D'altra parte i francesi non hanno presentato alla Bce alcuna richiesta per superare la quota del 10%.
Il mercato è diviso sulle future mosse dell'Agricole: c'è chi scommette che il Banco verrà integrato nella Banque Verte, come accaduto al Creval, e chi invece considera l'ingresso una mossa per difendere la banca dagli appetiti di Unicredit e incanalare più prodotti possibile nella rete degli italiani, senza avventurarsi in operazioni che rischiano di pesare su ratio di capitale che alcuni analisti giudicano non troppo abbondanti. L'Agricole sarà dunque in prima fila, accanto ai connazionali di Axa, nella gara che il Banco potrebbe aprire sulla bancassicurazione, una volta che avrà riacquistato tutte le partecipazioni nelle joint venture con i suoi attuali partner Covea e Cattolica. La call sulle quote di Bipiemme Vita è stata esercitata due giorni fa, con l'obiettivo di arrivare al closing entro luglio, mentre quella sulla jv con Cattolica sarà esercitabile a partire dal 2023. A quel punto il Banco dovrà decidere se internalizzare tutto - opzione che sembrava privilegiare in occasione della presentazione del piano industriale - o invece trovare un nuovo compagno di viaggio a cui cedere parte di un business che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere valutato fino a 1,5 miliardi.

 

Autore: ANSA