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Autogrill studia le nozze con Dufry
Nascerebbe il primo gruppo mondiale del settore con una capitalizzazione da 6,5 miliardi e sull’ipotesi il titolo della società italiana ha preso il volo (+12,3%), mentre quello del gruppo elvetico è rimasto abbastanza freddo (+1,6%). I Benetton resterebbero primi soci con il 20% circa e anche per questo l’operazione è vista più come un’acquisizione che una fusione tra pari
Dopo Atlantia, Autogrill. Il nuovo corso impresso a Ponzano Veneto dal presidente di Edizione, Alessandro Benetton, coinvolge anche la società di ristorazione del gruppo. E mentre per la holding infrastrutturale la scelta è quella di un'Opa e un delisting, per sottrarre i suoi asset agli appetiti di Acs e dei fondi Gip e Brookfield, ad Autogrill il futuro potrebbe riservare un matrimonio con Dufry, gruppo svizzero leader mondiale nel travel retail. In entrambi i casi, e con mezzi diversi, l'obiettivo dei Benetton sarebbe lo stesso: impegnarsi nello sviluppo sostenibile e di lungo termine delle proprie controllate, restandone azionista di riferimento e promuovendone la crescita industriale. Proprio in quest'ottica, Autogrill - come anticipato da Bloomberg e confermato in ambienti finanziari – starebbe valutando la possibilità di una combinazione con Dufry, 'matrimonio' di cui si era già parlato in passato ma che la pandemia ha messo in stand-by. Dalle nozze nascerebbe un leader mondiale con una capitalizzazione aggregata di circa 6,5 miliardi di euro, per numeri e dimensione meglio posizionato per agganciare la ripresa post-covid.
"Nell'ambito della propria strategia di crescita, il gruppo è interessato a valutare diverse opportunità strategiche e a tal fine intrattiene interlocuzioni anche con operatori del settore nell'obiettivo prioritario della promozione dello sviluppo di Autogrill e del perseguimento della creazione di valore per tutti gli stakeholder", si legge nella nota con cui la controllata di Edizione ha commentato le indiscrezioni. La formula potrebbe essere quella di un conferimento di Autogrill, di cui i Benetton controllano il 50,1%, in cambio di azioni Dufry. Ponzano Veneto, pur diluendosi, diventerebbe il primo azionista singolo del nuovo gruppo, con una quota attorno al 20%, mentre ai soci di minoranza potrebbe essere offerta la possibilità di essere liquidati in azioni.
La notizia ha fatto schizzare il titolo Autogrill a Piazza Affari, balzato del 12,3% a 7,32 euro, mentre a Zurigo la reazione è stata positiva, seppur meno entusiasta (+1,6% a 41,22 franchi). Segno che il mercato vede l'operazione più come un'acquisizione che una fusione tra pari. Lo scatto in Borsa ha accorciato ulteriormente le distanze tra i due gruppi, con la capitalizzazione di Autogrill balzata a 2,8 miliardi di euro e quella di Dufry salita a 3,65 miliardi. Proprio le valutazioni relative, nel caso in cui si decidesse di andare avanti nell'operazione, saranno uno dei temi di trattativa alla luce del fatto che Autogrill, grazie a un business più diversificato sulle autostrade rispetto a quello concentrato sul trasporto aereo di Dufry, ha sofferto meno le conseguenze della pandemia, perdendo meno del 10% da febbraio 2020, rispetto al calo di oltre il 30% sofferto dagli svizzeri.