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La Germania si oppone al nucleare “green”
Berlino dirà no al regolamento Ue che classifica nucleare e gas come attività sostenibili ed è pronta a rimettere tutto in discussione. L’effetto non è da poco, perché dalla tassonomia Ue dipende anche la patente di sostenibilità degli investimenti previsti dal Green Deal. Stati e Parlamento europeo hanno tempo fino a luglio per respingere o avallare il regolamento e già si preannuncia battaglia
La Germania riapre il vaso di Pandora della tassonomia verde. In un giro di consultazioni preliminari condotto dalla presidenza francese dell'Ue, Berlino ha annunciato la sua intenzione di opporsi al regolamento delegato Ue che classifica nucleare e gas come attività sostenibili, utili alla transizione. E ha tenuto a farlo sapere all'esterno. "Il governo federale si è opposto alle regole di tassonomia sul nucleare", ha detto all'Ansa un portavoce del ministero dell'Ambiente del governo Federale. "Questo no è un segnale politico importante che chiarisce che l'energia nucleare non è sostenibile e quindi non dovrebbe far parte della tassonomia".
Dall'inclusione nella tassonomia verde passa la patente di sostenibilità degli investimenti necessari per la trasformazione industriale dell'Ue secondo il Green Deal, con possibili agevolazioni per i progetti di interesse comune. La presa di posizione della Germania complica l'approvazione del
regolamento, che si è sempre basato sull'equilibrio tra Berlino pro-gas e Parigi pro-nucleare. Sia gli Stati che l'Europarlamento - dove si prevedono altre alzate di scudi contro il nucleare green - hanno tempo fino a luglio per respingere o avallare l'atto legislativo. In tutti e due le sedi serviranno però maggioranze rafforzate per respingere la proposta della Commissione europea, presentata all'inizio di febbraio dopo mesi di ritardi e polemiche.