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ECONOMIA MONDIALE
20/05/2022

Crescita del Pil: gli Usa superano la Cina

Non accadeva dal 1974: l’economia statunitense (+2,8%) corre più veloce di quella cinese che, secondo un rapporto di Bloomberg, nel 2022 si fermerà al 2%, dato inferiore di quasi due terzi rispetto alle previsioni del governo e addirittura inferiore al 2020 (+2,2%). La frenata cinese è dovuta soprattutto alla politica Covid-zero che ha bloccato per mesi l’attività di città strategiche come Shanghai

Per la prima volta dal 1974 l'economia Usa avrà un tasso di crescita media annuale più alto di quella cinese nel 2022: lo storico sorpasso è previsto da un rapporto di Bloomberg, secondo cui il Pil americano aumenterà quest'anno del 2,8%, contro il 2% di quello di Pechino, rallentato in particolare dal lockdown contro la pandemia. Gli Stati Uniti avevano già messo la freccia nell'ultimo trimestre dello scorso anno, con un +5,% contro il +4% di Pechino. Un risultato, quello per il 2022, che la Casa Bianca ha subito sbandierato su Twitter, in coincidenza col primo viaggio di Joe Biden come presidente in Asia, per unire il fronte anti Cina. La previsione di Bloomberg è una media in uno spettro che nella migliore delle ipotesi prevede una crescita di oltre il 4%, ma che esclude tassativamente il target del 5,5% annunciato da Pechino. Se l'analisi verrà confermata, sarà la prima volta che il ritmo di crescita del Dragone scende sotto quello degli Stati Uniti dopo quasi mezzo secolo, quando la Cina emerse come una crescente potenza economica dal tumultuoso decennio della rivoluzione culturale, secondo i dati della Banca Mondiale. Una espansione rapida, anche se resta da colmare il gap del reddito pro-capite. 
Nonostante Pechino stia applicando misure di stimolo sul piano fiscale, monetario e regolatorio, la crescita risulta frenata dall'impatto della politica 'Covid zero' del presidente Xi Jinping, che richiede una severa riduzione delle attività quando si registrano impennate del virus. Gli Usa invece, nonostante fatichino a contenere una inflazione record, vedono una economia in espansione, alimentata da un solido mercato del lavoro e una incoraggiante spesa dei consumatori. Il sorpasso è una buona notizia per Biden, che ha forgiato la sua agenda in parte con lo scopo di dimostrare che le democrazie possono competere e fare meglio delle autocrazie. Il presidente sta spingendo il Congresso anche per rafforzare la competitività delle aziende Usa contro la Cina.
Per Xi, invece, si tratta di un campanello d'allarme, anche in vista della attesa conquista in autunno di un terzo mandato come capo del partito comunista: una crescita del 2% sarebbe quasi due terzi in meno del previsto e al di sotto anche del 2020, quando la pandemia rallentò l'incremento del Pil a +2,2%.

Autore: ANSA