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GOVERNANCE
30/05/2022

Consob: “sempre più donne nei cda italiani”

Nel 2021 la quota di donne nei consigli d’amministrazione delle società quotate a Piazza Affari è salita al 41%. Il dato emerge dalla relazione annuale del presidente della Consob, Paolo Savona, in cui si sottolinea però come solo poche donne accedano ancora alla carica di amministratore delegato o presidente e come le quotate italiane siano indietro sul tema del “successo sostenibile”

Entrano sempre più donne nei consigli d'amministrazione delle quotate italiane e nel 2021 hanno toccato il maggior numero mai raggiunto, mentre la compagine azionaria delle società trattate sul mercato azionario continua, come da tradizione, ad essere per la maggior parte in mano a famiglie. E' quanto emerge dal rapporto annuale della Consob sulla corporate governance delle quotate. Se si intravede un'evoluzione e transizione verso la modernità soprattutto con il recepimento delle norme sulle quote di genere, in Italia siamo comunque solo agli inizi per quello che riguarda il "successo sostenibile", un tema che secondo il presidente di Consob, Paolo Savona, diventa invece di grande rilevanza per il futuro delle società quotate.
Nel 2021 nelle società trattate alla Borsa italiana il 41% degli incarichi di amministrazione è esercitato da una donna, ma nei board si conferma tuttavia limitato il numero delle donne che raggiunge la carica di amministratore delegato (16 società, rappresentative di poco più del 2% del valore totale di mercato) o di presidente (30 emittenti, 20,7% della capitalizzazione complessiva). A livello di compagine azionaria, invece, le famiglie continuano a essere i principali azionisti di riferimento delle società quotate italiane (nel 64% dei casi). Nel tempo si è anche ridotta la quota media del primo azionista degli emittenti italiani, scesa dal 48,7% del 1998 al 47,6% nel 2020. Risulta poi in lieve diminuzione anche la presenza di investitori istituzionali nell'azionariato rilevante. Per quello che riguarda invece le politiche di remunerazione, soggette a voto vincolante dal 2020, sono state approvate da circa due terzi del capitale sociale e da quasi il 90% del capitale sociale rappresentato in assemblea.
Il presidente della Consob ha insistito sulla necessità di puntare sul successo sostenibile, poiché "l'impresa non opera in contrapposizione con l'ambiente esterno" ed è quindi necessario pensare allo sviluppo della finanza per una crescita sostenibile". Ma, ha avvertito Savona, "dalle relazioni pubblicate nel 2021 emerge che poco meno della metà delle società, prevalentemente di dimensioni grandi e medie, forniscono informazioni sul perseguimento del successo sostenibile, pochissime hanno inserito il successo sostenibile nello scopo sociale statutario". Tuttavia, con la trasposizione della Direttiva sui diritti degli azionisti, per le società quotate è obbligatorio illustrare come la politica di remunerazione degli amministratori contribuisca al perseguimento degli interessi a lungo termine e alla sostenibilità della società, ha ricordato il presidente precisando che si tratta di un "principio chiaro, la cui applicazione, tuttavia, si presenta difficile".

Autore: ANSA