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L'Inflazione morde, è corsa al Btp Italia
Si amplia la forbice della fiducia tra imprese e famiglie, mentre crescono in Europa i timori di una recessione: timori che contribuiscono a tenere alta la tensione sullo spread. In queste condizioni di incertezza i risparmiatori sono corsi a sottoscrivere la nuova emissione del Btp Italia: oltre 211mila contratti, un record. Il retail si è aggiudicato 7,2 miliardi sui 9,2 complessivi dell’emissione
Fiducia in rialzo per le imprese, in calo per le famiglie, corsa dei risparmiatori al Btp Italia per cercare riparo dal caro-prezzi: l'inflazione si prende la scena dell'economia italiana e, su più ampia scala, europea e americana. E rischia - secondo gli economisti - di trascinare in recessione entrambe le sponde dell'Atlantico. Le ultime statistiche dell'Istat sul clima di fiducia raccontano di una forbice crescente di fiducia fra imprese e consumatori, per le prime ai massimi da dicembre 2021, per i secondi ai minimi da novembre 2021. Difficile non interpretare, nei numeri dell'istituto statistico, il diverso impatto di un'inflazione giunta a un passo dal 7% fra chi può adeguare i prezzi e chi deve accettarli. "L'effetto Ucraina, caro bollette e caro carburanti continua a pesare come un macigno sulla fiducia degli italiani", secondo il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (Unc), Massimiliano Dona. Dati che accendono "una preoccupante spia rossa rispetto ai comportamenti e alle disponibilità di spesa per il futuro delle famiglie" secondo Confesercenti.
In Germania, dove la crisi energetica comincia a far temere per il futuro delle imprese, l'impatto è già visibile: l'indice di fiducia Ifo a giugno scende a 92,3 punti contro i 93 di maggio, e il presidente dell'Istituto Clemens Fuest avverte che la probabilità di una recessione sta "chiaramente aumentando". Per l'Italia un simile scenario è esacerbato dal rischio-spread, oggi tornato brevemente sopra la soglia dei 200 punti base per poi chiudere a 198, mentre la Bce lavora al suo 'scudo': i dettagli arriveranno nelle prossime settimane. Il dilemma della Bce, chiamata a scegliere fra sostegno all'economia e necessità di contrastare il caro-prezzi pesa nelle tensioni sui Btp. Davide
Iacovoni, direttore del Mef per il Debito pubblico, in un'intervista all'ANSA spiega "siamo fiduciosi che sempre più il differenziale rifletterà i fondamentali e non attività di mercato che si basano su scommesse". Con un fabbisogno ben sotto controllo (già finanziato al 51% dalle emissioni) e il costo medio del debito che continua a scendere, quelle tensioni hanno probabilmente scoraggiato qualche investitore istituzionale dal sottoscrivere uno strumento meno liquido dei classici Btp in una fase di volatilità sui mercati. Ma non hanno impedito una vera e propria corsa al Btp Italia, sottoscritto con una quota preponderante (7,2 miliardi su 9,2 complessivi) da clientela retail con ben 211.432 contratti, un record dopo l'emissione del 2020 e un "segnale fortissimo" - dice Iacovoni - che incoraggia il Mef a diversificare rivolgendosi al retail, e al suo interno ai risparmiatori veri e propri che hanno assorbito i due terzi della quota retail.