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MATRICOLE
30/06/2022

Debutto in rosso per De Nora

L’azienda elettrochimica attiva nella produzione di idrogeno verde ha chiuso la sua prima giornata a Piazza Affari con una perdita del 4,4% a 12,9 euro, contro i 13,5 del collocamento. Comunque soddisfatto l’ad Paolo Dellachà, perché la quotazione è una passaggio cruciale per la crescita dell’azienda valutata 2,7 miliardi e che dall’Ipo potrebbe raccogliere fino a 545 milioni 

Debutta in rosso l'idrogeno verde di De Nora. La società, che ha avuto il coraggio di sfidare il momento difficile dei mercati mentre altre, come Plenitude dell'Eni, hanno preferito rinviare la quotazione, ha pagato all'esordio a Piazza Affari. In una giornata nera per tutti i listini il titolo del gruppo elettrochimico attivo negli elettrodi, negli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde e negli impianti per il trattamento delle acque, ha chiuso la sua prima seduta in calo del 4,4% a 12,9 euro, contro i 13,5 euro del collocamento. "Siamo felici di avere portato a compimento il progetto di quotazione su Euronext e di far parte di Tech Leaders", ha commentato, malgrado tutto, l’amministratore delegato Paolo Dellachà, riferendosi al segmento lanciato quest'anno dal gruppo che gestisce anche la Borsa Italiana. "Si tratta di un passaggio cruciale per l'azienda che ci permette di avere una visibilità importante sul mercato, e di cogliere tutte le opportunità di business per continuare a perseguire una crescita ben strutturata a livello mondiale nelle diverse aree in cui l'azienda opera - ha spiegato il manager -. Nonostante il momento complesso che stiamo vivendo, l'azienda ha confermato con coraggio, forte di una solidità finanziaria e di un posizionamento di mercato distintivi, di volere perseguire il progetto di quotazione e di portarlo a suo compimento con grande successo. Siamo, infine, lieti che un numero piuttosto elevato di investitori internazionali abbiano creduto in noi con uno sguardo di visione e lungimiranza notevole".
Con l'Ipo la società della famiglia De Nora, dove Snam resta socio di minoranza oltre che partner strategico, ha raccolto 474 milioni di euro - somma che in caso di esercizio integrale dell'opzione di over-allotment salirà a 545 milioni - con una valutazione dell'azienda al debutto di 2,7 miliardi. Per gli azionisti, in attesa di un recupero del titolo in Borsa, c'è comunque la promessa che verrà distribuito in dividendi il 25% dell'utile in linea col pay out seguito finora anche quando è cresciuta tramite acquisizioni. 

Autore: ANSA