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TASSONOMIA UE
06/07/2022

Via libera a gas e nucleare

Alla fine i voti contrari non hanno raggiunto neanche la maggioranza relativa dell’Europarlamento e il progetto della Commissione è passato. Determinante il nodo della guerra in Ucraina e la necessità di sostituire il gas russo. Sul voto si è registrata una netta spaccatura della cosiddetta “maggioranza Ursula”, mentre nasce un nuovo fronte che potrebbe risultare decisivo per l’ok ad altri provvedimenti

La tassonomia con gas e nucleare nel mix energetico supera lo scoglio più duro, quello dell'Eurocamera, ma spacca la maggioranza Ursula e anche quella che, in Italia, sostiene il governo di Mario Draghi. Il voto della Plenaria sulla risoluzione di rigetto dell'atto delegato Ue era temutissimo a Bruxelles. E i presupposti per esito del tutto simile alla bocciatura ratificata dalle commissioni parlamentari Ambiente e Economia nelle settimane scorse era tutt'altro che improbabile. Ma nelle ultime ore prima del voto il fronte pro-tassonomia si è compattato e decisivi per il passaggio del testo sono risultati due gruppi che non appartengono alla maggioranza Ursula, i Conservatori e Riformisti e Identità e Democrazia.
La risoluzione di rigetto per passare necessitava di 353 voti, ovvero della maggioranza assoluta. Alla fine i voti favorevoli sono stati 278, quelli contrari 328 e gli astenuti 33. Chi non voleva gas e nucleare come possibili destinatari di investimenti green non ha raggiunto neppure la maggioranza relativa. Sull'esito della votazione sono stati diversi i fattori teoricamente decisivi, primo fra tutti la lettera inviata al Parlamento dal governo ucraino in cui Kiev faceva appello affinché l'atto delegato passasse, guardando soprattutto al potenziale dell'export di energia nucleare. E poi c'è la variabile bellica: in un momento in cui Mosca continua a tagliare il gas diversi Stati membri, come ha spiegato il premier ceco Petr Fiala in Aula, non possono fare a meno né del metano né del nucleare se vogliono andare avanti per la transizione energetica. Il gruppo del Ppe, in una riunione notturna, ha riannodato i fili sulla linea pro-tassonomia, cercando di limitare il malcontento, guidato soprattutto dagli esponenti tedeschi e olandesi. Alla fine, tra i Popolari i voti in dissenso sono stati 36. Contro la risoluzione di rigetto hanno poi votato, compatti, Ecr e Id, nonché la maggioranza del gruppo Renew. Un fronte che, è l'ipotesi che circola a Strasburgo, potrebbe anche ricrearsi nei prossimi mesi, risultando decisivo nell'approvazione di altri provvedimenti. "La maggioranza Ursula è in frantumi", ha sottolineato il capodelegazione Marco Zanni.
A una manciata di minuti dallo scrutinio, la presidente Ursula von der Leyen aveva avvertito: "voglio essere chiara, se questa viene bocciata non ci sarà una seconda tassonomia". Ma sull'atto delegato contavano anche tante capitali: da Parigi che usa da anni il nucleare ai Paesi dell'Est, alle prese con una scarsità energetica che, nel breve periodo, può essere sostituita solo da altro gas di matrice non russa. La tassonomia, varata in febbraio da Palazzo Berlaymont, conferisce la 'patente verde' alle attività economiche sostenibili. Alla fine dello scorso anno la Commissione ha inserito il gas e nucleare tra le attività sostenibili, in via temporanea e solo a certe condizioni. Suscitando tuttavia l'ira delle associazioni ambientaliste. 

Autore: ANSA