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PIAZZA AFFARI
14/07/2022

E’ crisi di governo: giù la Borsa, su lo spread

Lo strappo nella maggioranza di governo e le dimissioni di Mario Draghi, poi respinte da Mattarella, mandano al tappeto il listino italiano che chiude in calo del 3,44% bruciando 17 miliardi di capitalizzazione. Lo spread risale bruscamente fino a 218, per poi chiudere a 207. Gli analisti sperano in una ricomposizione della maggioranza, ma il timore di elezioni anticipate è concreto

La crisi politica mette all'angolo Piazza Affari. Gli indici, complici le tensioni nella maggioranza, scivolano di ora in ora mentre al Senato il decreto Aiuti diventa legge con lo strappo dei 5stelle che provoca le dimissioni del premier Mario Draghi, respinte poi in serata dal presidente Mattarella. Alla fine della giornata la conta dei danni è di 17 miliardi di capitalizzazione andati in fumo a fronte di un calo del 3,44% del listino principale di Borsa. Quello che preoccupa di più è, però, il balzo dello spread: il differenziale tra i nostri Btp e Bund tedeschi è arrivato in giornata a toccare i 218 punti per poi chiudere a quota 207, con un rendimento del decennale italiano al 3,2%. "Le conseguenze principali che vediamo a livello di mercato sono la risalita dello spread per l'incertezza politica, un maggiore rischio di esecuzione dei piani del Pnrr anche per la possibile paralisi di alcune riforme, un rischio di ritardi di alcuni dossier politicamente sensibili, come la rete Unica o Rai Way-EI Towers", sottolinea Equita in una sua analisi. E le fibrillazioni della giornata non lasciano indifferenti Confindustria. "Assistiamo con totale incredulità - dice dalla Valle d'Aosta il presidente Carlo Bonomi - a sviluppi politici che palesemente ignorano sia gli impegni che il governo ha assunto con la sua maggioranza e con il Paese, sia l'emergenza della situazione internazionale e il ruolo di primo piano del governo italiano in Europa e nella Nato". 
"Non è tempo di crisi", è il parere comune degli analisti. "Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi a un Draghi bis, ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto", secondo Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte. Il quadro italiano si muove peraltro in un contesto già di suo fragile. L'euro continua a pagare il superdollaro e a finire sotto la parità rispetto alla divisa americana. Poi ci sono timori di una recessione alle porte con l'inflazione che morde senza sosta e il covid che non molla la presa. "Le prospettive sono tutt'altro che positive" avverte Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments, che non esclude la recessione "nei prossimi mesi mentre la Bce cerca di combattere un'inflazione difficile da controllare, se non rallentando l'economia".

Autore: ANSA