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Bank of England in soccorso di sterlina e Gilt
Intervento d’emergenza dell’istituto centrale britannico per evitare il collasso finanziario e il crac dei fondi pensione britannici e tentare di tamponare la crisi di fiducia sui mercati innescata dalla politica fiscale della neo premier conservatrice Liz Truss. Prima dell’intervento, il rendimento dei bond era volato al 5,13%, ai massimi dal 1998. Deciso anche il rinvio dell’asta dei Gilt a 30 anni
E' un intervento d'emergenza e straordinario quello compiuto oggi dalla Bank of England (BoE) non tanto in seguito a fattori esterni, ma per le decisioni economiche annunciate dal governo della premier conservatrice Liz Truss che hanno causato il crollo della sterlina e scatenato il panico nei mercati. Per questo la banca centrale deve sostenere i titoli di Stato colti da una pioggia di vendite dopo il maxi-piano di stimolo fiscale presentato dal cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng con acquisti illimitati di bond a lungo termine e il rinvio al 31 ottobre per l'asta di Gilt trentennali. L'iniziativa della BoE è stata comunicata poco dopo che il tasso sui bond era volato al 5,13%, ai massimi dal giugno 1998, in un contesto di emissioni di debito crescenti per finanziare le misure dell'esecutivo. La nota diffusa da Threadneedle Street spiega senza mezzi termini che c'è il "rischio materiale per la stabilità finanziaria del Regno Unito". Infatti, ci sono state reazioni a catena nelle ultime ore e stando a Sky News l'intervento della banca centrale ha evitato un possibile collasso dei fondi pensione. Per non parlare delle ripercussioni sui mutui sempre più costosi per le famiglie britanniche e sempre meno disponibili con gli istituti di credito che hanno ritirato centinaia di prodotti dal mercato, fino alle conseguenze sui prezzi di un pound debole rispetto a un Paese già nel pieno di una crisi del caro vita ed energia.
Una 'bocciatura' per la ricetta fiscale di tipo liberista e neo-thatcheriana voluta dalla premier Tory, che a meno di un mese dalla sua nomina già viene criticata non solo dalle opposizioni ma anche all'interno del suo partito, era arrivata dall'Fmi: il Fondo ha criticato le misure (fortemente in favore dei ceti più ricchi) perché rischiano di aumentare le diseguaglianze e non sono raccomandate alla luce dell'elevata inflazione, per sottolineare anche che la politica di bilancio non si deve contrapporre a quella monetaria. Il rischio da non correre in un momento di instabilità internazionale con la guerra in Ucraina in corso è quello di ritrovarsi con una economia del G7 in difficoltà per proprie decisioni politiche. La reazione del governo conservatore è stata da un lato di difendere le proprie scelte, con un portavoce del ministero del Tesoro che dopo aver ricordato la difficile congiuntura internazionale causata dai prezzi energetici record e dal conflitto nell'est Europa ha dichiarato: "Siamo concentrati sulla crescita dell'economia per aumentare il tenore di vita di tutti". Dall'altro si tentano limitati interventi: il cancelliere ha convocato le banche d'investimento e ha sostenuto con un lungo comunicato la decisione d'urgenza della BoE, anche ricordando l'indipendenza dell'istituto, messa in discussione dalla compagine di Truss durante la sua corsa alla leadership Tory e alla carica di premier. Ma per ora non c'è nessuna intenzione di una marcia indietro della prima ministra che caparbiamente tira dritto e ribadisce il sostegno a Kwarteng.
Marcia indietro che viene invece invocata da molti, a partire dal leader dell'opposizione laburista Keir Starmer, secondo cui il governo ha perso del tutto il controllo dell'economia e il titolare del Tesoro deve riferire al più presto in Parlamento.
Lunedì l'esecutivo si era impegnato a presentare un "piano fiscale di medio termine" il 23 novembre con cui finalmente spiegare in modo dettagliato le coperture ai suoi costosissimi interventi e aveva garantito che il rapporto debito Pil diminuirà nel medio termine. Servono però risposte immediate a una situazione che rischia di aggravarsi giorno dopo giorno, mentre la Bank of England è sempre pronta a intervenire anche con un aumento dei tassi.