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RUSSIA
11/10/2022

Il Pil cala ma non crolla

Nel 2022 è atteso un calo del 3,4% (ben al di sotto del 6% stimato a luglio dall’Fmi) e per il prossimo anno del 2,3% (contro una stima del 3,5%). L’economia russa si mostra più resiliente del previsto grazie soprattutto alla tenuta dell’export petrolifero, della domanda interna e del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che è calato al 4% dal 4,8% del 2021

L'economia russa si contrae ma non crolla sotto il peso della guerra e delle sanzioni come molti avevano ipotizzato e, forse, sperato per indebolire il presidente Vladimir Putin e spuntare le sue armi. Il Pil russo è atteso calare quest'anno del 3,4% e il prossimo del 2,3%, decisamente meno di quanto stimato lo scorso luglio, quando il Fondo Monetario Internazionale ipotizzò una contrazione 6% per il 2022 e del 3,5% per il 2023. "Ci sono vari motivi per cui la recessione russa è meno forte di quanto inizialmente previsto", osserva il Fondo, spiegando come la tenuta dell'economia "riflette la resilienza delle esportazioni petrolifere" diversificate, della domanda interna e del mercato del lavoro, che vanta un tasso di disoccupazione atteso in calo al 4% quest'anno dal 4,8% del 2021. Per il 2023 è però previsto un aumento al 4,3%.
"L'economia russa si è contratta del 21,8% durante il secondo trimestre, ma le esportazioni di petrolio hanno tenuto - spiegano gli esperti di Washington -. La domanda interna sta mostrando segnali di stabilità grazie alle misure adottate per contenere gli effetti delle sanzioni sul settore finanziario interno". A contribuire a una recessione meno severa delle attese sono anche la forte presa del governo sull'economia e gli ampi aiuti concessi dalle autorità. Ma anche l'apprezzamento del rublo che ha limitato l'effetto dell'inflazione. "Detto questo la guerra e le sanzioni stanno avendo un impatto forte sull'economia", mette comunque in evidenza il Fmi, che ha effettuato le sue stime sulla base della sospensione decisa da Mosca delle regole fiscali per rispondere alle sanzioni imposte dopo l'invasione dell'Ucraina. Le proiezioni assumono un aumento delle spese discrezionali di pari entità a quello che sarebbe stato risparmiato se le regole di bilancio non fossero state congelate e un calo delle entrate.

Autore: ANSA