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CRISI BANCARIE
13/10/2022

Parte l'aumento Mps e il titolo crolla in Borsa

Alla fine l’ad Luigi Lovaglio ce l’ha fatta a trovare le garanzie per la ricapitalizzazione, ma la natura iperdiluitiva dell’operazione (374 nuove azioni ogni 3 vecchie possedute) manda KO il titolo (-33%). Volano invece i bond subordinati, che non temono più il burden sharing. Dal 2011 Mps ha bruciato 18,5 miliardi di capitale (tra cui 5,4 miliardi di denaro pubblico) e ha accumulato perdite per oltre 23 miliardi

Il Monte dei Paschi di Siena blinda l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, ottenendo la garanzia delle banche sull'inoptato, e fissa i termini della ricapitalizzazione, che arriverà sul mercato lunedì 17 ottobre: 2 euro per ogni nuova azione, con un rapporto di emissione di 374 titoli ogni 3 in circolazione. La natura iperdiluitiva dell'aumento ha fatto però schiantare il titolo in Borsa (-33%), mentre si sono scatenati i bond subordinati, dal cui orizzonte scompare il rischio di burden sharing. Il cda ha approvato le condizioni a valle di una maratona negoziale di due giorni, con le otto banche del consorzio di garanzia che chiedevano impegni scritti da parte degli investitori allo scopo di evitare il rischio, amplificato dal difficile contesto di mercato, di doversi accollare una larga fetta di inoptato. Alla fine Bofa, Citi, Credit Suisse, Mediobanca, Barclays, Santander, SocGen e Stifel garantiranno 807 milioni, 50 li coprirà Algebris, mentre su altri 37 c'è l'impegno di alcuni investitori. La copertura integrale dell'aumento è assicurata dagli 1,606 miliardi di euro che il Tesoro ha promesso di versare, a valere sulla sua quota del 64,2% del capitale.
Le banche si sono alleggerite di più della metà del rischio della parte di aumento 'di mercato' grazie agli impegni di sottoscrizione ricevuti da alcuni investitori, con in testa l'assicurazione francese Axa, che difenderà la partnership nella bancassicurazione con 200 milioni, e l'imprenditore transalpino Denis Dumont - come Algebris già compagno di viaggio di Lovaglio ai tempi del Creval - che contribuirà con 30 milioni. Tra coloro che sono intervenuti a sostegno del Monte figurano le Fondazioni toscane, con una trentina di milioni, di cui 10 versati dalla Fondazione Mps, come pure una serie di fondi, come Bluebay, Pimco e Melqart, esposti sui subordinati. Un cda di Anima, partner nel risparmio gestito, dovrebbe deliberare in serata un intervento da 25 milioni, mentre il fondo Hosking potrebbe entrare ad aumento in corso.
"Il futuro della più antica banca del mondo comincia oggi, è un grande giorno per il nostro territorio", ha commentato il sindaco di Siena, Luigi De Mossi. "Grande soddisfazione" anche da parte della Fondazione Mps, secondo cui la chiusura dell'aumento "è certamente frutto della tenacia, oltre che della professionalità di tutto il management della banca". L'operazione, che attende solo l'autorizzazione della Consob alla pubblicazione del prospetto, partirà lunedì 17 ottobre per concludersi il 3 novembre. I diritti di opzione, negoziabili in Borsa fino al 25 ottobre, potranno essere esercitati fino al 31 ottobre, con i restanti che verranno messi all'asta.
Mps, dopo uno strappo al rialzo in avvio di seduta, ha iniziato a sprofondare in Borsa, per chiudere con un tonfo del 33%, a 17,1 euro, mentre i suoi quattro bond subordinati registravano rialzi compresi tra il 32 e il 40%, dopo aver strappato fino al 50%. Sul calo delle azioni ha pesato la natura iperdiluitiva dell'operazione, che ridurrà l'incidenza delle azioni in circolazione allo 0,8% del nuovo capitale, incluse quelle per cui il Mef nel 2017 ha versato 5,4 miliardi di denaro pubblico. Allo scopo di attenuare le anomalie di prezzo tipiche delle operazioni iperdiluitive nel corso dell'aumento troverà applicazione il metodo del rolling, che prevede la consegna delle nuove azioni all'atto della sottoscrizione dei diritti.
Il varo dell'aumento rappresenta un successo per l'amministratore delegato Luigi Lovaglio, che è riuscito a chiudere l'operazione in un contesto di mercato orribile e nonostante il track record negativo di Mps, che dal 2011 ha bruciato in Borsa 18,5 miliardi di euro di aumenti e accumulato 23 miliardi di euro di perdite. Le banche del consorzio paragonano l'operazione all'Ipo di un 'nuovo Monte', ripulito da npl, alleggerito dai costi e pronto a beneficiare del rialzo del tassi e della prospettiva dell'M&A, anche se alcune eredità del passato, come i rischi legali, ancora allungano le loro ombre su Siena.

Autore: ANSA