Focus On

SCANDALI
23/11/2022

Credit Suisse, la crisi ora spaventa i clienti

Altri 1,5 miliardi di perdite nel trimestre, che si sommano ai 5,9 miliardi già accumulati in precedenza: il gruppo elvetico sta registrando un deflusso di clientela che JP Morgan definisce “preoccupante” e che Bloomberg quantifica in 84 miliardi di franchi in sole sei settimane. Gli asset nel wealth management sono scesi del 10%, mentre parte una maxi-ristrutturazione

Il Credit Suisse chiuderà in rosso anche il quarto trimestre dell'anno, con una perdita prima delle tasse che dovrebbe attestarsi attorno agli 1,5 miliardi di franchi e che si aggiungerà ai 5,9 miliardi già accumulati nei primi nove mesi del 2022. Un risultato a cui hanno contribuito i deflussi dei denari dei clienti, preoccupati per la tenuta della banca, impegnata in un difficile piano di ristrutturazione dopo gli scandali che l'hanno travolta negli ultimi anni.
Dall'inizio di ottobre all'11 novembre il Credit Suisse ha registrato uscite nette di depositi e attività in gestione pari a circa il 6% delle masse che deteneva a fine settembre, con gli asset di un business strategico come il wealth management scesi del 10% e i depositi della Banca Svizzera ridottisi dell'1%. In pratica, in meno di un mese e mezzo, i clienti hanno spostato una quantità di denaro pari a circa 84 miliardi di franchi, secondo i calcoli di Bloomberg. I deflussi sono stati definiti "preoccupanti" da Jp Morgan, paragonabili a quelli registrati da Ubs durante la grande crisi finanziaria, ma su base annualizzata e non nel giro di un solo trimestre. Le nuove perdite, a cui ha contribuito nuovamente anche la divisione di investment banking, ha affossato il titolo in Borsa (-6,1% a 3,62 franchi svizzeri), spingendolo su nuovi minimi. Credit Suisse ha spiegato che i deflussi si sono manifestati con maggiore intensità nelle prime due settimane di ottobre, quando l'incertezza attorno al futuro della banca, alle prese con la messa a punto del piano di ristrutturazione, era molto alta. Nel wealth management l'emorragia "si è ridotta in maniera sostanziale" rispetto a inizio ottobre, ma il trend "non si è ancora invertito".
Ricostruire un clima di fiducia attorno alla banca sarà uno dei compiti principali dell'amministratore delegato Ulrich Koerner, che ha incassato il sì dell'assemblea all'aumento da 4 miliardi. "Il piano strategico che abbiamo predisposto per il nuovo Credit Suisse è chiaro: vogliamo ricostruire il Credit Suisse come una banca forte ed efficiente con fondamenta solide come la roccia delle nostre montagne", ha detto il presidente Alex Lehmann. Le risorse fresche, che faranno dei sauditi uno dei primi soci con il 9,9% del capitale, serviranno a finanziare un radicale piano di ristrutturazione che porterà a 9.000 esuberi, allo scorporo dell'investment banking, alla liquidazione delle attività ad alto rischio, con l'obiettivo di restituire un Credit Suisse focalizzato su wealth management e attività bancarie tradizionali.

Autore: ANSA