Focus On

WELFARE AZIENDALE
06/12/2022

“E’ boom tra Pmi e microimprese”

Secondo il Rapporto Welfare Index 2022 di Generali sette Pmi su 10 sono oltre il livello base ed è più che raddoppiato il numero di quelle con un livello di welfare elevato. Il welfare aziendale contribuisce ad aumentare la produttività ed è “un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese", sottolinea il country manager e Ceo di Generali Italia, Giancarlo Fancel

Cresce il welfare aziendale in Italia confermandosi un fattore importante per la ripresa e la produttività delle imprese. A scattare una fotografia del settore è il Rapporto Welfare Index Pmi 2022 di Generali, che rileva come oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane abbia superato il livello base di welfare e sia raddoppiato il numero di quelle con un livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Un trend analogo si registra anche nel mondo delle microimprese (da 6 a 9 addetti), dove raddoppiano quelle che presentano un elevato livello di welfare, passando dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. "Il welfare è un volano in grado di far crescere la produttività grazie a un migliore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali", ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, osservando come questo coinvolgimento sia "quasi sempre ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale, in grado di aumentare efficienza e produttività".
Ed è ciò che il Welfare Index rileva attraverso un'analisi condotta con Cerved: le imprese che presentano un welfare più evoluto ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media. Nel 2021 l'utile sul fatturato delle aziende con un livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello delle imprese ferme al livello base: 6,7% contro 3,7%. Questo fa del welfare aziendale "un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese", ha sottolineato il country manager e Ceo Generali Italia, Giancarlo Fancel, spiegando come però sia necessaria una partnership tra il settore pubblico e il privato. "Chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa investendo, tra gli altri, in sanità, formazione e inclusione sociale", ha aggiunto Fancel. Ma dal rapporto emerge anche come le aziende che puntano sul welfare, oltre ai vantaggi in termini di crescita, generino importanti impatti sociali: la promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità offerta ai giovani di raggiungere un'occupazione stabile, il sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne lavoratrici. Le aree che vedono un maggior impegno delle imprese sono "Sicurezza e condizioni lavorative" (74% delle Pmi con livello alto e molto alto), "Welfare di comunità" (66,5%), "Diritti, diversità e inclusione" (47,8%), "Formazione e sviluppo del capitale umano" (40,6%).

Autore: ANSA