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POLITICA MONETARIA
21/12/2022

Sorpresa Giappone: lo yen vola, Nikkei ai minimi

La banca centrale spiazza il mercato decidendo un ampliamento della banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine. Una mossa giustificata con la volontà di tenere sotto controllo la curva dei rendimenti e rivitalizzare il mercato, ma che gli analisti interpretano come un’inversione di tendenza alla vigilia del cambio al vertice della Bank of Japan

La Banca del Giappone (BoJ) spiazza il mercato e annuncia un primo adeguamento della propria politica monetaria ultra-espansiva, scatenando una reazione a catena sulle principali piazze valutarie asiatiche e affossando la Borsa di Tokyo, che si prepara al giro di boa. L'ampliamento della banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine, secondo il governatore Haruhiko Kuroda, ha l'obiettivo di rivitalizzare le transazioni dei bond. Una considerazione che tuttavia non convince gli analisti, per i quali si tratta a tutti gli effetti di una inversione di tendenza del board, il passo evidente verso un processo di normalizzazione del credito e il graduale abbandono della politica monetaria decennale, a pochi mesi dal cambio ai vertici della istituzione.
In base ai nuovi provvedimenti la fascia di oscillazione dei titoli di stato a lungo termine si allarga tra il meno 0,5% e lo 0,5%. È stato confermato invece a -0,1% il livello dei tassi d'interesse a breve termine, così come il mantenimento del target sul rendimento dei bond decennali all'attuale livello di zero. "La nostra decisione rientra nella necessità di esercitare in maniera stabile il controllo della curva dei rendimenti (YCC), non si tratta di un aumento dei tassi, né di una revisione del programma legato al YCC", ha detto Kuroda. La determinazione dell'istituto a mantenere una politica accomodante, in controtendenza con la stretta monetaria operata dalle principali banche centrali occidentali, impegnate loro malgrado a contenere l'inflazione, continua a provocare non pochi grattacapi agli analisti. Kuroda ha anche espresso la speranza di una stabilizzazione del mercato dei bond, pur non dimostrandosi ottimista, e ha escluso ulteriori correzioni del differenziale tra i tassi statunitensi e quelli giapponesi nel beve termine.
Nel giro di poche ore, a seguito dell'annuncio, lo yen è schizzato sui massimi in 4 mesi sul dollaro, mentre l'indice di riferimento della Borsa di Tokyo, il Nikkei, è precipitato ai minimi da ottobre, perdendo quasi il 2,5%. L'annuncio della BoJ ha scatenato il panic selling anche sui titoli di stato, con il rendimento sul decennale che saliva ai massimi in 7 anni a 0.160 punti da 0.410 di venerdì, rivitalizzando il mercato caratterizzato una domanda pressoché piatta il giorno precedente. Tale è stata la sorpresa dei traders prima della pausa pranzo, che lo Stock Exchange di Osaka ha dovuto sospendere le contrattazioni sui futures per la prima volta dal 2013. In una giornata dagli esiti imprevisti il repentino rafforzamento della valuta nipponica - che a fine ottobre si assestava sui minimi dal 1990, sfiorando un livello di 150, ha inciso sul comparto che più dipende dalla sostenibilità dell'export, con gli investitori che danno ormai per scontato il termine della politica monetaria ultra espansiva in coincidenza con la nomina dei nuovi vertici della banca centrale in aprile.

Autore: ANSA