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DEBITO PUBBLICO
21/12/2022

Nel 2023 il Tesoro emetterà 320 miliardi di bond

Nessuna preoccupazione a Via XX Settembre, dove ritengono l’incremento delle emissioni di titoli in linea con il range di variazione degli anni passati e assolutamente gestibile. Per assorbire l’offerta, il Tesoro pensa soprattutto agli investitori retail con nuovi Btp Futura e Btp Italia, con nuove emissioni di Btp Green e anche con emissioni di Btp tradizionali dedicate solo al retail

Non c'è un 'caso Italia' sul mercato dei bond europei: tanto la fiammata degli spread dopo i recenti annunci della Bce, quanto l'aumento delle emissioni di debito italiano nel 2023 sono gestibili. Anche con l'ipotesi, ora che la Bce si fa progressivamente da parte come compratore, di attingere maggiormente al risparmio privato con collocamenti 'dedicati' senza passare dalle aste tradizionali. A parlare è Davide Iacovoni, il dirigente del Mef che ha in mano il dossier del debito pubblico, dopo che il Tesoro ha pubblicato le Linee guida per il 2023. Che cadono in una fase delicata: la Bce proseguirà la riduzione dell'accomodamento monetario e giovedì scorso, dopo che la presidente Christine Lagarde aveva anticipato nuovi rialzi dei tassi da mezzo punto, il Btp era volato fino al 4,40% con lo spread a 220.Il 2023, poi, si preannuncia un anno 'pesante' in termini di emissioni, con il documento del Mef che fissa a 310-320 miliardi l'obiettivo per i titoli a medio-lungo termine per il 2023 (da 278 miliardi del 2022), cifra che sconta 260 miliardi di titoli da rifinanziare, un fabbisogno da 90 miliardi e il contributo del Next Generation Ue. Ma a cui andranno aggiunti i Bot (139,4 miliardi nel 2022), su cui servirà monitorare "attentamente" le ripercussioni da Francoforte.
Un aumento delle emissioni 2023 che - per Iacovoni- rientra in un range di variazione già visto negli anni passati e resta gestibile, con altri Paesi, come Francia, Germania ed Austria, che prevedono aumenti anche superiori nel loro programma di emissioni. Di fronte alla Bce che da marzo inizierà a ridurre il suo portafoglio di bond 'App', e all'inasprimento dei maxi-prestiti Tltro largamente usati dalle banche per fare margini da 'carry trade' reinvestendo in Btp, due sono le linee sui cui punta via XX Settembre: il Btp green, che ha dato prova di avere un ampio bacino di investitori 'Esg' e su cui si pensa a "un volume di emissioni più elevato del 2022". E l'enorme platea potenziali dei risparmiatori, di cui le reti bancarie segnalano già da quest'anno il ritorno grazie all'aumento dei rendimenti. Attingendo non solo al Btp Italia e al Btp Futura, ma valutando anche - spiega Iacovoni in un'intervista all'ANSA - "emissioni specifiche dedicate solo al retail", come un Btp tradizionale diffuso senza passare dalle classiche aste.
Le parole "un po' più restrittive" della presidente della Bce hanno causato un "rialzo generalizzato" dei rendimenti, ma senza vedere scossoni particolari sui Btp, con lo spread che sta cominciando a rientrare, spiega Iacovoni al telefono. E a dispetto di un rendimento decennale che supera quelli di tutti gli altri Paesi dell'Eurozona, "non abbiamo visto una situazione particolarmente critica sull'Italia". Il costo medio del debito - come riportano le Linee guida - è stato di appena il 2,9% nel 2022, un buon segno di sostenibilità essendo ben sotto la crescita nominale del Pil. Il 2023 sarà un'altra storia specie dal lato della crescita, ma il Mef non vede approssimarsi il livello di guardia.

Autore: ANSA