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REDDITO FISSO
20/01/2023

Domanda boom per l’emissione targata Tim

Con richieste per 2,5 miliardi e un coupon del 6,875%, il gruppo di tlc brinda al successo della sua emissione: “è la prova della fiducia che il mercato ha verso la nostra azienda", afferma l’amministratore delegato Pietro Labriola. In totale sono stati collocati titoli per 850 milioni, che danno ossigeno alla liquidità del gruppo. Da Moody’s rating B1 con outlook negativo

Tim torna, dopo due anni, a rivolgersi al mercato e il suo bond ad alto rendimento (quelli che gergalmente vengono chiamati junk bond) a 5 anni va a ruba, dando ossigeno alla liquidità del gruppo. Il successo del collocamento del bond è il "risultato dell'azione di profondo cambiamento avviata nel corso dell'ultimo anno. Questa operazione è la prova della fiducia che il mercato ha verso la nostra azienda", afferma Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim.
Le banche che curano l'operazione, che come 'benchmark' aveva una dimensione stimata di 500 milioni, ricevono richieste per 2,5 miliardi e alla fine vengono collocati 850 milioni di euro con un coupon al 6,875% (sotto la guidance che lo indicava al 7%). A Piazza Affari le azioni di Tim hanno concluso la seduta in rialzo dello 0,16% a 0,26 euro. La forte domanda registrata dagli investitori è la "migliore risposta all'impegno dimostrato da tutte le componenti operative del gruppo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e dei costanti miglioramenti della gestione", aggiunge Labriola il quale evidenzia che il finanziamento raccolto rafforza la "posizione di liquidità del gruppo e ci consente di sostenere l'ambizioso piano di investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico del Paese", conclude Labriola.
Moody's interviene dopo il collocamento e assegna alle nuove obbligazioni un rating B1 con outlook negativo. "I proventi di questa emissione di debito saranno utilizzati per aumentare la liquidità dopo il rimborso delle obbligazioni Mtn senior unsecured da 1 miliardo scadute il 16 gennaio 2023 – spiegano gli analisti - e per far fronte parzialmente al rifinanziamento delle prossime scadenze nel 2023". L'operazione è “leverage neutral e consente a Telecom Italia di anticipare la scadenza di parte dei pagamenti del debito al 2023 in un momento di significative esigenze di rifinanziamento", spiega Ernesto Bisagno, Vp-Senior Credit Officer di Moody's e analista capo di Telecom Italia che con l'occasione allarga lo sguardo alle prospettive del gruppo, in vista dei conti che saranno licenziati il prossimo 14 febbraio. Dopo una "performance operativa che si è stabilizzata nel 2022, con l'Ebitda del terzo trimestre 2022 in aumento dell'1,7% rispetto al secondo trimestre 2022" ora le attese sono per un Ebitda rettificato in calo "a una cifra media nel 2022 e un inizio di ripresa nel 2023".

Autore: ANSA