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ENERGIA
17/02/2023

Guerra e nucleare affondano Edf

Nel 2022 il colosso elettrico francese ha registrato una perdita record di 18 miliardi, tra le più alte della sua storia, per i guasti alle centrali nucleari (-23% la produzione) e per il price cap imposto dal governo a tutela delle famiglie francesi. Per ripianare i conti (il debito ha raggiunto i 64 miliardi) non verranno però venduti i “gioielli della corona”, come l’italiana Edison

Il colosso dell'energia francese Edf archivia il 2022 con una perdita che sfiora i 18 miliardi di euro, una delle peggiori nella storia del gruppo, ed un debito record a 64,5 miliardi. A condizionare fortemente i risultati sono state le ripetute chiusure per problemi tecnici delle centrali nucleari, lo 'scudo tariffario' per i francesi deciso dal governo di Parigi e gli effetti della guerra in Ucraina. Le falle nei conti non verranno però tappate attraverso la cessione del portafoglio di attività internazionali, a partire dalla controllata italiana Edison. Fare cassa attraverso la vendita di asset che hanno performato bene e hanno contribuito alla resilienza del gruppo in un anno difficile sarebbe "un errore strategico", ha spiegato il ceo e presidente Luc Rémont, che ha definito Edison "una delle pepite" di Edf.
Nell'anno nero per i conti, il colosso transalpino ha comunque messo a segno un fatturato in crescita del 70% a 143,5 miliardi di euro, spinto dall'aumento dei prezzi dell'energia, mentre il margine operativo lordo (Ebitda) ha registrato un rosso di 5 miliardi. Nonostante Edf sia riuscita a riconquistare la fiducia di molti clienti, le ripetute interruzioni delle centrali nucleari hanno costretto il gruppo ad acquistare energia sul mercato proprio mentre i prezzi subivano dei notevoli incrementi. Nel 2022, infatti, la produzione nucleare francese è scesa del 23% a 279 terawattora ma già a partire da quest'anno la situazione è destinata a cambiare in meglio. Il colosso francese, infatti, ha fissato per il 2023 un obiettivo di produzione nucleare tra i 300 e i 330 terawattora con una "graduale uscita dalla crisi". I risultati del 2022 hanno "risentito in modo significativo del calo della nostra produzione di energia elettrica, oltre che delle misure normative eccezionali introdotte in Francia in condizioni di mercato difficili", spiega Rémont aggiungendo che "il presidente francese, durante il suo discorso di Belfort ha annunciato un piano energetico chiaro e coerente e la strategia del gruppo Edf ne fa parte".  Ad appesantire i conti anche il tetto ai prezzi fissato dal governo per proteggere i consumatori sul quale pende un ricorso di Edf al tribunale amministrativo con una richiesta di risarcimento di 8,34 miliardi di euro.
Il rosso da 17,9 miliardi si confronto con un utile netto di 5,1 miliardi registrato nel 2021. "La nostra priorità in questo momento è migliorare la posizione finanziaria di Edf e sono fiducioso che i benefici delle azioni intraprese cominceranno a manifestarsi nel 2023", conclude Rémont. È attesa per maggio, intanto, la decisione della Corte d'appello di Parigi sul ricorso di alcuni azionisti di minoranza contro l'offerta pubblica di acquisto lanciata dal governo francese per aumentare al 96% la partecipazione nel gruppo.

Autore: ANSA