Focus On

POLITICA MONETARIA
21/02/2023

Lagarde tira dritto: a marzo nuovo rialzo

Gli indici Pmi segnano un’inattesa resilienza dell’economia europea e la presidente della Bce annuncia dalla Finlandia un nuovo rialzo di mezzo punto dei tassi alla riunione del 16 marzo confermando l’attesa che nessun Paese Ue cada in recessione nel 2023 e l’obiettivo di riportare quanto prima l’inflazione al 2%. Giù le Borse, in forte rialzo lo spread e i rendimenti dei Btp

La Bce alzerà nuovamente di mezzo punto percentuale i tassi il 16 marzo: i mercati hanno capito l'antifona, ribadita da Christine Lagarde, e 'prezzano' pienamente 50 punti base di rialzo. Ma è sul 'dopo' che si addensano nubi per l'Italia: se la presidente della Bce si limita a dire che "dipenderà dai dati", i dati economici mostrano un'inattesa resilienza dell'economia. Aprendo a scenari più restrittivi, e di conseguenza mandando a fondo i Btp col tasso a 10 anni schizzato al 4,50%.
La Bce - ha detto Lagarde in un'intervista all'emittente finlandese Yleisradio - si aspetta che nessun Paese dell'area euro cada in recessione quest'anno. Uno scenario lontanissimo dall'allarme per lo shock energetico di pochi mesi fa, anche se dal settore industriale arrivano appelli alla cautela come quello del presidente di Confindustria Carlo Bonomi: "la Bce deve stare attenta, serve una riflessione, perché un conto è l'idea di una politica monetaria per combattere l'inflazione ed un conto è creare le condizioni per una recessione".
Se la Germania e l'Italia avevano visto una crescita debolmente negativa a fine 2022, ora gli indici Pmi segnalano ripresa: ai massimi di nove mesi per il complesso dell'area euro, con l'indice 'flash' di S&P Global Ratings salito oltre il previsto a 52,3. Col segno 'crescita' per la prima volta da ottobre in Francia, a 51,6, e per la prima volta da giugno in Germania, a 51,1. Anche l'indice tedesco Zew fa meglio del previsto: condizioni economiche che recuperano a -45,1, fiducia delle imprese sui prossimi mesi che risale a 28,1. Numeri che raggiungono Lagarde a Inari - fra le nevi della Lapponia finlandese dove la Bce tiene un Consiglio direttivo non di politica monetaria - portando acqua al mulino dei falchi. La presidente della Bce ha ribadito che "intende" alzare i tassi di un altro mezzo punto a marzo, nella determinazione a riportare l'inflazione dall'8,5% attuale all'obiettivo del 2%, "la cosa migliore che possiamo fare per l'economia".
Il dopo-marzo, appunto, dipenderà dai dati economici. E quelli di oggi - al netto dell'allentarsi delle tensioni inflazionistiche sul manifatturiero - puntano alla ripresa, e verranno incorporati nelle previsioni a tre anni che la Bce aggiornerà al meeting del 16 marzo. E così "lasciano la Bce ben avviata per una restrizione di politica significativa", dice l'economista di Unicredit Tullia Bucco. "Continuiamo ad aspettarci che il tasso sui depositi raggiunga un picco del 3,50% a giugno". Sui mercati, visti anche i numeri forti dell'economia americana, ora si sconta un tasso finale Bce ancora più alto, al 3,75%, e qualcuno avanza un 4% contro un 6% della Fed. Inevitabile una correzione in Borsa, con l'Europa tutta in calo (Milano -0,68%, Francoforte -0,52%) e sui bond governativi: spread in deciso rialzo spread a 193, Btp a dieci anni al 4,459%, il più alto in Europa e ai massimi dal 4 gennaio dopo aver sfiorato il 4,50%.

Autore: ANSA