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MERCATO AZIONARIO
04/03/2023

Piazza Affari regina d’Europa

Nei primi due mesi dell’anno il listino milanese è cresciuto del 17% surclassando tutte le piazze del Vecchio Continente (a eccezione delle minuscole Atene e Dublino), gli indici europei, quelli statunitensi e anche l’Asia. Il titolo che è cresciuto di più è Iveco (+63,9%), seguito sul podio da Tim e Unicredit, con rialzi superiori al 40%. I peggiori Diasorin (-13,6%), Erg e Saipem

Piazza Affari è la regina d'Europa nei primi 2 mesi dell'anno e batte l'inflazione, con un rialzo del 17,37% da inizio anno, contro un tasso d'inflazione del 9,2% in febbraio e un aumento del carrello della spesa del 13%. Un risultato raggiunto quasi alla fine della stagione dei conti di fine anno, che vede Milano davanti a Madrid (+15,01%), Parigi (+13,51%), Francoforte (+11,88%) e Londra (+6,65%). Uno slancio migliore anche di quello segnato dai listini Usa, ma non solo. Il DowJones è cresciuto dello 0,74% e il Nasdaq dell'11,68%, ma lo S&P500 americano si è fermato al +5,37%. Sotto a Piazza Affari anche gli indici EuroStoxx (+12,49%) e Stoxx 600 (+9,27%). Una corsa, quella di Milano, superata a onor del vero da Atene (Ftse Ase +21,16%) e Dublino (Bbg+22,6%), ma la prima ha una capitalizzazione di 49.390 miliardi di euro e la seconda di 95.140 miliardi contro i 616.190 miliardi di Piazza Affari. Anche nella macro-area Asia-Pacifico i rialzi sono ben più modesti: Tokyo ha guadagnato il 7,02%, Shanghai il 7,74% e Seul l'8,75%. Inferiori le prestazioni di Hong Kong (+3,97%) e Sidney (+4,48%), negativa quella di Mumbai (-1,7%).
Secondo gli analisti di Bloomberg, l'indice milanese ha beneficiato dei "risultati resilienti" delle società quotate, che le hanno consentito di mitigare l'effetto dell'inflazione con un "robusto aumento dei prezzi dei titoli". Tra questi il settore bancario e quello automobilistico, mentre ha pesato quello delle utility e dell'energia. La star da inizio anno è stata Iveco (+63,93%), seguita da Tim (+42,86%), Unicredit (+42,69%), Bper (+40,79%), Stm (+37,3%), Leonardo (+33,93%), Stellantis (+33,2%), Ferrari (+28,07%), Mps (+27,87%) e Intesa Sanpaolo (+23,89%), con 4 banche e 5 industrie tra le prime 10 azioni. Le peggiori invece sono state Diasorin (-13,73%), Erg (-5,25%), Saipem (-2,15%), Tenaris (-0,61%), Hera (+0,08%), Eni (+1,11%), Recordati (+2,25%), Italgas (+2,31%), Snam (+2,38%), e Terna (+2,96%). Qui hanno prevalso l'energia, le utility e le infrastrutture energetiche (8 titoli), con 2 società del settore farmaceutico.
Una corsa, quella di Piazza Affari che, secondo gli analisti di Bloomberg, potrebbe proseguire per l'intero 2023, seppur con qualche differenza. In particolare è prevista una crescita dei settori più difensivi, come quello alimentare, della sanità dell'energia e delle utility, che potrebbero prendersi la rivincita sui settori ciclici, rappresentati dalle auto, dal lusso e dall'industria. Nessun problema invece per le banche, che, come indicato dagli analisti di Moody's, manterranno nel corso dell'anno indici patrimoniali "sostanzialmente solidi". Questo nonostante il previsto incremento dei crediti deteriorati dovuto al fatto che "l'aumento dei prezzi ha colpito il merito di credito di famiglie e piccole imprese". Tra i fattori a favore degli istituti di credito "i tassi più alti", che ne "sosterranno il margine di interesse e la redditività" e il proseguimento delle cartolarizzazioni di Npl, che consentiranno di compensare il rimborso del Tltro, in fondi a lungo termine messi a disposizione dalla Bce.

Autore: ANSA