Focus On

SALVATAGGI
20/03/2023

Bond Credit Suisse: investitori furiosi

La decisione delle autorità elvetiche di azzerare le obbligazioni At1 emesse dall’istituto elvetico senza aver prima azzerato le azioni manda al tappeto il mercato di questi titoli, che vale oltre 250 miliardi, costringe Bce e Banca d’Inghilterra per ribadire che in Europa questo non potrebbe mai accadere e scatena gli investitori, che potrebbero adire alle vie legali contro la decisione

La ghigliottina che in una notte ha azzerato 16,3 miliardi di franchi di obbligazioni del Credit Suisse spiazza gli investitori, spaventa i mercati e costringe le authority europee e britanniche - Bce, Eba, Comitato di Risoluzione Unico (Srb) e Banca d'Inghilterra - a prendere posizione per dire che in Europa non potrebbe ripetersi quanto accaduto in Svizzera nel salvataggio orchestrato da governo, banca centrale e Finma, la Consob elvetica. La decisione di lasciare in tasca ai soci 3 miliardi di franchi - tanto è stata valutata Credit Suisse - e di azzerare i bond At1, sì ad alto rischio e destinati ad assorbire perdite, ma sempre subordinatamente agli azionisti, ha contribuito a far tracollare le banche e i loro bond in avvio di seduta, facendo inviperire gli investitori che avevano puntato su un mercato da oltre 250 miliardi di euro.
Mentre i bond At1 registravano crolli superiori anche al 10%, chi li aveva in portafoglio protestava sonoramente: "E' una cosa che semplicemente non ha senso. Sarà una mazzata per il mercato At1", si è lamentato con Bloomberg, Patrik Kauffmann, gestore di Aquila Asset Management, con in portafoglio titoli del Credit Suisse. Il fondatore di Algebris, Davide Serra, ha definito il "capovolgimento della seniority", cioè delle gerarchie nell'assorbimento delle perdite, un "errore politico molto spiacevole". E di "sorpresa" ha parlato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Allo scopo di rimettere ordine nel mercato Bce, Eba e Srb - dopo aver ribadito che il settore bancario europeo "è resiliente, con robusti livelli di capitale e liquidità" – hanno spiegato che gli strumenti di capitale primario, cioè le azioni, "sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro completo uso si richiede la svalutazione" dei bond At1. "Questo approccio è stato costantemente applicato in passato e continuerà a guidare le azioni dell'Srb e della vigilanza bancaria negli interventi di crisi". La Bank of England è intervenuta a stretto giro per ribadire lo stesso concetto.
Se i titolari degli At1 perdono tutto, gli azionisti non festeggiano. Le azioni del Credit Suisse, già ai minimi storici, hanno perso in Borsa il 55,7%. I sauditi, che a fine novembre avevano iniettato 1,4 miliardi di franchi nel Credit Suisse, hanno perso 1,1 miliardi. Ma in Medioriente sono in molti a leccarsi le ferite: la Qatar Investment Authority era il secondo azionista di Credit Suisse con il 6,9%, il gruppo saudita Olayan Group aveva il 3,3%. Contro un salvataggio che mostra più di una sbavatura si schierano i fondi pensione svizzeri, che criticano l'esautoramento delle assemblee dei soci - che non potranno votare sulla fusione - e la creazione di una posizione dominante nel mercato bancario svizzero, che chiedono di temperare con la cessione delle attività locali del Credit Suisse. "Tutte le opzioni saranno esaminate nei prossimi giorni, incluse quelle legali, per determinare le responsabilità di questa debacle", annuncia in una nota la Fondazione Ethos che li rappresenta.

Autore: ANSA