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CRISI BANCARIE
28/03/2023

Caso Deutsche Bank: CDS nel mirino della BCE

Un mercato troppo opaco quello dei Credit Default Swap, dove “con pochi milioni puoi muovere gli spread di una grande banca, contaminare il prezzo delle azioni e possibilmente anche i deflussi dei depositi, dice il Presidente della vigilanza europea, Andrea Enria. La priorità è quella di aumentare la trasparenza e far sì che la vigilanza sia “forte e rigorosa” come richiedono “gli eventi attuali”

Durante la crisi dell'euro furono usati per scommettere contro gli Stati, rischiando di mandarli in default, e ora potrebbero essere usati per scommettere contro le banche, con lo stesso obiettivo. I Credit Default Swap o CDS, quegli strumenti derivati che assicurano gli investitori contro un rischio, spesso usati per speculare visto che si negoziano su mercati non regolamentati, tornano a far paura e la Banca Centrale Europea riaccende i riflettori. Il Presidente della vigilanza europea, Andrea Enria, chiede trasparenza in un mercato "troppo opaco", che secondo fonti delle authority potrebbe aver scatenato il crollo in Borsa di Deutsche Bank venerdì scorso.
Si tratterebbe, riporta Bloomberg, di una scommessa da 5 milioni di euro sul debito junior della banca tedesca. I regolatori avrebbero discusso con alcuni operatori del mercato la transazione, avvenuta su mercati poco liquidi, dove anche una sola puntata può generare forti movimenti. L'effetto a catena, se confermato, sarebbe impressionante: Borse KO, bond in rialzo, 1,6 miliardi di capitalizzazione bruciata da Deutsche e oltre 30 miliardi dall'indice delle banche europee. Non è chiaro chi ha piazzato questa grossa operazione e per quale ragione l'abbia fatto. Alcuni dati, riferisce una fonte, lascerebbero intendere che possa essere stata compiuta anche per ragioni di copertura.
Ma c'è anche un'altra operazione sui CDS sul debito senior a cinque anni di Deutsche Bank, eseguita giovedì, che ha attirato lo scrutinio delle autorità di vigilanza. E forse non a caso, parlando ad un evento a Francoforte Enria ha spiegato che il trading opaco dei CDS sta danneggiando il prezzo delle azioni bancarie e può innescare una fuga dai depositi. "Con pochi milioni puoi muovere gli spread dei CDS di una grande banca e contaminare anche il prezzo delle azioni e possibilmente anche i deflussi dei depositi", ha detto. Per questo il Financial Stability Board, che riunisce le autorità a livello globale, potrebbe ricominciare ad occuparsi del mercato dei CDS e valutare come intervenire. Durante la crisi dell'euro, quando le scommesse piazzate attraverso i CDS misero a rischio gli Stati, l'Europa si mosse per vietare quantomeno le vendite allo scoperto di CDS sui debiti sovrani. Ora, secondo Enria, sarebbe già un progresso aumentare la trasparenza sugli scambi che oggi avvengono 'over the counter', cioè fuori dai mercati regolamentati, "dove non sai chi sta facendo trading". Il presidente ha anche rassicurato in generale sul ruolo della vigilanza che sarà "forte e rigorosa" come "gli eventi attuali" rendono necessaria.
Intanto le Borse provano a riprendersi dalle turbolenze delle scorse settimane e ritrovano la parità, con Piazza Affari che termina positiva (+0,47%) e fa meglio degli altri listini europei, in una clima più sereno sulle banche. Per il CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, non bisogna avere nessun timore perché "il sistema bancario italiano si fonda sui depositi per la gran parte delle famiglie e rispetto ad altri sistemi ha una solidità molto superiore". 

Autore: ANSA