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MERCATO IMMOBILIARE
17/04/2023

Il caro mutui frena le stipule

Dai dati ISTAT relativi al terzo trimestre 2022 si iniziano a vedere gli effetti dei rialzi dei tassi d’interesse sulle compravendite. I mutui hanno registrato una flessione del 7,4% su base annua ed è un campanello d’allarme per il mercato degli immobili: a febbraio il TAEG dei mutui ha superato il 4% ed è destinato a salire ancora. Notizie migliori arrivano da fronte inflazione, scesa al 7,6% 

L'aumento dei tassi sui mutui si è già riflesso sul numero delle accensioni e sulle richieste di finanziamenti che registrano un calo di richieste. La stretta si sta ripercuotendo sul mercato immobiliare dove si registrano le prime flessioni nel numero delle compravendite. E' quanto fotografa l'ISTAT, che ha diffuso i dati del mercato immobiliare su compravendite e mutui di fonte notarile relativi al terzo trimestre 2022. Contemporaneamente l'Istituto Nazionale di Statistica ha anche limato al 7,6% il dato dell'inflazione di marzo dal +7,7% delle stime preliminari di inizio mese.

L'aumento dei tassi di riferimento decisi dalla BCE, ha determinato dal 2022 un costante aumento del costo delle rate di mutui e finanziamenti. La salita continuerà anche nel 2023 seguendo l'andamento del costo del denaro deciso da Francoforte ed è destinata a proseguire, con effetti sul mercato immobiliare ancora da stimare. Nel terzo trimestre del 2022 (periodo nel quale il tasso TAEG è salito dal 2,37 al 2,65%) "le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono risultate 95.945, pari a un calo del 5,5% rispetto al trimestre precedente, e del 7,4% su base annua. Il calo - spiega ancora l'ISTAT - accomuna tutto il territorio nazionale, su base sia congiunturale (Sud -10,0%, Isole -8,3%, Centro -6,6%, Nord-est -4,2%, Nord-ovest -3,4%), sia annua (Centro -8,7%, Nord-est -8,2%, Sud -7,4%, Nord-ovest -6,6%, Isole -4,4%, città metropolitane -8,2% e piccoli centri -6,8%). Il dato è un campanello d'allarme per il mercato immobiliare che si troverà presto a dover affrontare un costo dei mutui che hanno già superato a febbraio un tasso TAEG del 4% (fonte Bankitalia).

Ad alleviare in parte la 'stangata' mutui, arriva la conferma del rallentamento dell'inflazione nel mese di marzo. Secondo i dati definitivi diffusi dall'ISTAT siamo passati dal +9,1% di febbraio al 7,6% di marzo. L'effetto calmiere è da attribuirsi al calo delle bollette di gas e luce sul mercato tutelato, seguito dal rallentamento del prezzo delle bollette sul mercato libero. Nel dettaglio, ci dice l'ISTAT, i prezzi degli energetici regolamentati continua a  calare in modo significativo, passando da - 16,4% a -20,3% tendenziale, sensibile anche la decelerazione dei prezzi dei beni energetici erogati sul libero mercato che vedono a marzo aumenti del 18,9% a fronte di aumenti del 40,8% tendenziale registrato a febbraio. Purtroppo il calo appare più statistico che reale, in quanto i beni del cosiddetto 'carrello della spesa' restano sui picchi del 12,6% 'divorando' gran parte dei consumi. 

Autore: ANSA