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VIGILANZA
28/04/2023

Il mea culpa della FED su SVB, ora nuove regole

Errori nell’attività di supervisione della banca centrale e una regolamentazione inadeguata: queste le ragioni che hanno portato al crollo della Silicon Valley Bank contenute in un rapporto di centinaia di pagine prodotto dalla stessa FED. Presto arriveranno regole più stringenti per le banche di medie dimensioni, maggiori deterrenti contro l'assunzione di rischi e limiti ai bonus per i dirigenti.

Una montagna di errori nella supervisione e una regolamentazione inadeguata: la FED ammette le proprie colpe nel crack finanziario della Silicon Valley Bank (SVB), il più grave dalla crisi del 2008, e si impegna a rafforzare i controlli, soprattutto per le banche di medie dimensioni, mandando così un segnale ad un settore ancora sotto pressione, come conferma il recente collasso di First Republic. Questo mentre invece Bankitalia, nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, rassicura che le banche italiane si trovano "in condizioni complessivamente buone" e saranno in grado di generare nel 2023 una redditività simile a quella del 2022 malgrado una crescita dei crediti deteriorati. 

Il 'mea culpa' della FED è contenuto in un rapporto di centinaia di pagine pubblicato dalla banca centrale americana e redatto da Michael S. Barr, vicepresidente della FED per la supervisione. Il focus è sugli errori dell'istituto ma non sulla responsabilità dei singoli. Nelle prossime ore è atteso anche un secondo rapporto della Federal Deposit Insurance sulla vigilanza della FED su Signature Bank, fallita nell'ondata di panico seguito al caso SVB. Il documento dipinge l'immagine di una banca che cresceva rapidamente in termini di dimensioni e rischio con un intervento limitato da parte dei supervisori, che non si accorgevano di problemi evidenti e si muovevano lentamente per affrontare quelli che riconoscevano, accusandoli di non aver "intrapreso un'azione abbastanza energica" per affrontare l'emergenza. SVB aveva ben 31 'warning' - dalla liquidità alla tecnologia - quando è fallita, ossia il triplo delle banche della stessa dimensione. Delle quattro cause principali del crollo della banca, tre sono legate a carenze della  supervisione bancaria della FED. Barr spiega che gli errori sono stati trainati in parte dalle modifiche dell'era Trump che hanno allentato le norme per le banche di medie dimensioni, "riducendo gli standard, aumentando la complessità e promuovendo un approccio della supervisione meno assertivo".

Il presidente della FED Jerome Powell, in una nota che accompagna il rapporto, si è detto a favore delle proposte di Barr per rafforzare la vigilanza, in una sorta di marcia indietro rispetto  alle mosse fatte precedentemente sotto il suo mandato. Tra le misure suggerite, il ripristino delle regole per le banche con oltre 100 miliardi di asset, un riesame di come il regolatore tratta i depositi sopra il tetto della garanzia federale dei 250 mila dollari, maggiori deterrenti contro l'assunzione di rischi e possibili limiti agli incentivi per i dirigenti di banche mal gestite. L'annunciata stretta preoccupa alcuni parlamentari repubblicani: il deputato Patrick McHenry, presidente della commissione per i servizi finanziari della Camera, l'ha definito una "giustificazione egoistica delle priorità di lunga data dei Democratici". Il rapporto denuncia anche la struttura eccessivamente burocratica della FED e lo scarso controllo da parte del board della stessa SVB. 
 

Autore: ANSA