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Yellen suona l'allarme default
Il mancato accordo per innalzare il tetto del debito farebbe scattare il default il 1 giugno e scatenerebbe “una tempesta economica e finanziaria senza precedenti”. Così il Segretario al Tesoro, mentre proseguono le trattative per trovare un accordo tra democratici e repubblicani. Wall Street cerca riparo tra i Big Tech, mentre i Ceo delle grandi aziende si uniscono all’allarme di Yellen.
Il tempo non solo stringe, ma sta per scadere: senza un aumento del tetto del debito gli Stati Uniti potrebbero fare default l'1 giugno, scatenando una "tempesta economica e finanziaria senza precedenti". Janet Yellen suona l'allarme in vista dell'atteso incontro fra Joe Biden e lo Speaker della Camera Kevin McCarthy, le cui posizioni su come aumentare il limite del debito, assicurando che gli Usa continuino a onorare i loro impegni, restano - almeno sulla carta – lontane. Nonostante un frenetico fine settimana di trattative, al momento non c'è un accordo su come risolvere l'impasse che si è creata. E il tempo a disposizione non è molto vista la scadenza di giugno e l'attesa partenza di Biden per il G7 del Giappone e le visite in Papua Nuova Guinea e in Australia per l'incontro dei Quad. Il presidente americano è intenzionato - ha ripetuto più volte la Casa Bianca negli ultimi giorni - a non modificare la sua agenda e quindi a partire per Hiroshima, la prima tappa del suo tour di otto giorni fuori dagli States, mercoledì.
Dietro le quinte i funzionari dell'amministrazione e quelli repubblicani lavorano alacremente nel tentativo di evitare un catastrofico default che metterebbe anche a rischio il rating americano. Per cercare di facilitare un'intesa, un piccolo gruppo di democratici moderati ha anche assicurato a McCarthy che lo sosterrà nel caso in cui un accordo sul tetto del debito causasse una ribellione fra le fila dei conservatori e una richiesta per una sua rimozione da Speaker. Un'apertura, è la convinzione, che potrebbe spingere il leader dei repubblicani alla Camera a maggiori concessioni nella consapevolezza di un suo futuro politico sicuro. Finora fredda sul tema, Wall Street inizia ora a vacillare sotto il peso di trattative ancora lontane da una soluzione, temendo il ripetersi del 2011 quando S&P tagliò il rating degli Stati Uniti a causa delle tensioni sul tetto del debito. Mentre gli investitori cercano riparo nei titoli di Big Tech, ritenuti fra i pochi a poter navigare un default, gli amministratori delegati delle grandi aziende si uniscono all'allarme lanciato da Yellen. In una lettera aperta mettono in guardia Biden e il Congresso sulle "potenziali disastrose conseguenze" di un default. "Non risolvere l'attuale impasse potrebbe facilmente tradursi in conseguenze ancora più negative. Anche se l'economia americana è forte, l'inflazione elevata ha creato stress sul sistema finanziario. Un default - avvertono - indebolirebbe la nostra posizione nel sistema finanziario mondiale".