Focus On

POLITICA MONETARIA
25/08/2023

A Jackson Hole Powell torna falco

Il presidente della Fed si dice pronto ad alzare ancora i tassi e manterrà una politica monetaria restrittiva fino a quando l’inflazione non calerà verso l’obiettivo del 2%. Toni analoghi anche da parte della presidente della Bce, Christine Lagarde, che tuttavia medita una pausa dei rialzi a settembre. Contrario il presidente della Bundesbank Joachim Nagel: “È troppo presto per una pausa”

La battaglia contro l'inflazione non è finita: la Fed è pronta ad alzare ulteriormente i tassi se necessario e manterrà una politica restrittiva fino a quando i prezzi non si muoveranno sostanzialmente al ribasso verso l'obiettivo del 2%. Jerome Powell veste i panni da falco sul palco di Jackson Hole e, pur assicurando "cautela" e attenzione nelle prossime mosse, ribadisce che la banca centrale porterà a termine il suo lavoro, ovvero far scendere l'inflazione al target stabilito che "è e resterà il 2%". Parla della necessita' di tassi a un livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario a far scendere l'inflazione al 2% anche la presidente della Bce. Descrivendo una "era di incertezza", Christine Lagarde mette in evidenza i tre elementi a suo avviso chiave per le banche centrali, ovvero chiarezza negli obiettivi, flessibilità nelle analisi e umiltà nell'operare in un nuovo contesto. Lagarde è alle prese con un'economia europea che cresce meno di quella americana e potrebbe optare per una pausa nei rialzi in settembre. Nelle scorse settimane la presidente ha parlato di un "forte forse" fra rialzo o pausa il mese prossimo. L'ipotesi di uno stop al momento non convince il presidente della Bundesbank Joachim Nagel. In un'intervista a Bloomberg da Jackson Hole, ha spiegato come suo avviso "è troppo presto per pensare a una pausa, penso che dobbiamo aspettare i prossimi numeri. Nel board di luglio ci siamo accordati per aspettare i numeri che vedremo nel meeting di settembre e io seguirò questa strada". 
In attesa che l'Eurower scopra le sue carte, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ipotizza differenze nelle politiche monetarie andando avanti dopo un periodo di forte convergenza. Non scopre le carte neanche Powell per la prossima riunione del 19 e 20 settembre, anche se l'andamento degli swap indica un 20% di chance di un rialzo dello 0,25% a settembre, e un 60% per una stretta da 25 punti base in novembre. "Vista quanta strada abbiamo percorso finora, nelle prossime riunioni saremo in grado di procedere con cautela. Valuteremo i dati e l'evoluzione dell'outlook e dei rischi e decideremo se alzare ulteriormente o se mantenere il livello dei tassi mentre attendiamo nuove indicazioni", spiega Powell, facendo riferimento all'aggressiva campagna di rialzi con la quale i tassi sono balzati da zero al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni. Un salto con il quale l'inflazione è calata - passando dai massimi da 40 anni della scorsa estate al 3,2% di luglio - ma si mantiene ancora "troppo alta".
Nonostante la frenata degli ultimi mesi, infatti, i prezzi restano ancora ben al di sopra del 2%, soprattutto per l'indice core, quello al netto di energia e alimentari e monitorato più attentamente dalla Fed. "La strada è ancora lunga anche se" i recenti dati sull'andamento dell'inflazione sono favorevoli: “due mesi di dati positivi sono solo l'inizio di quello che serve per avere fiducia nel fatto che i prezzi si muovono sostanzialmente al ribasso. C'è ancora strada da fare", osserva Powell assicurando che la Fed monitora gli sviluppi dell'economia. Il Pil, mette in evidenza, è cresciuto quest'anno sopra il trend di lungo termine e il riequilibrio del mercato del lavoro non è ancora completato. "Ulteriori indicazioni di una crescita sopra il trend potrebbero mettere a rischio i progressi sull'inflazione e garantire un'ulteriore stretta della politica monetaria", ammette Powell, riconoscendo come a pesare sulle scelte della Fed sia anche l'incertezza su quanto i tassi devono salire per frenare abbastanza l'economia. "Non possiamo identificare con certezza un livello neutrale dei tassi e quindi c'è sempre incertezza sul preciso livello di moderazione della politica monetaria", dice Powell, esemplificando il suo pensiero con una metafora. "Come spesso accade - dice -, navighiamo fra le stelle sotto un cielo nuvoloso". 

Autore: ANSA