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LA CRISI CINESE
29/08/2023

Evergrande torna in Borsa e crolla

Il gruppo immobiliare perde a Hong Kong quasi il 79% e vede crollare la capitalizzazione a circa 590 milioni di dollari. Dopo il default del 2021 Evergrande sta cercando di fare approvare dai tribunali il piano di ristrutturazione e ha rimandato al 26 settembre il voto dei creditori sulla proposta di concordato. L’aggravarsi della crisi immobiliare sta pesando sulla ripresa dell’economia cinese

Evergrande Group ritorna agli scambi di Borsa e affonda. Dopo la sospensione di 17 mesi, il colosso immobiliare cinese, in profonda crisi finanziaria e gestionale, ha visto i suoi titoli perdere quasi il 79% sul listino di Hong Kong, mandando in fumo altri 2,2 miliardi di dollari fino a cadere a soli 590 milioni di capitalizzazione: il nuovo minimo storico, a fronte del picco di 54 miliardi del 2017. Il ritorno agli scambi va considerato una scelta obbligata, vista la minaccia di delisting al superamento dei 18 mesi di stop, e un passo cruciale per la società immobiliare più indebitata del mondo negli sforzi di entrare nella fase vitale della ristrutturazione delle sue attività e degli oltre 330 miliardi di debiti, secondo i dati di bilancio diffusi domenica.
Evergrande è il cuore della crisi immobiliare cinese: in default dalla fine del 2021, è all'origine dell'effetto domino che ha a vario titolo interessato quasi il 40% dell'intero comparto, in grado fino a pochi anni fa di contribuire fino a un terzo della composizione del Pil nazionale. Uno scenario di oggettiva preoccupazione che, combinato alla crescita sempre più incerta, rischia di avere pesanti effetti economici a livello globale a causa di un mercato fermo quando per decenni ha fornito l'espansione ad ogni settore: dai prodotti chimici alle automobili, all'assistenza sanitaria al turismo. Ora, lo sviluppatore di Shenzhen, in procinto di avere l'approvazione dei tribunali per attuare il piano di ristrutturazione, ha riferito che rinvierà di un mese, al 26 settembre, le riunioni per consentire ai creditori di votare sulla proposta al fine di "massimizzare il loro impegno e sostenere un processo decisionale informato".
Evergrande ha bisogno dell'approvazione di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per approvare lo schema, che offre ai creditori un paniere di opzioni per scambiare i crediti vantati, ad esempio, con nuovi bond e strumenti garantiti legati alle azioni. Il ritorno in Borsa aveva interessato a luglio anche le controllate China Evergrande New Energy Vehicle (auto elettrica) ed Evergrande Property Services (gestore immobiliare), dopo una pausa di 16 mesi. In futuro le cose continueranno a essere difficili per la continuità aziendale, viste le molte incognite: come per i bilancio 2021 e 2022, il revisore dei conti Prism Hong Kong e Shanghai non ha rilasciato il giudizio di conformità sulla semestrale 2023 diffusa domenica che ha segnalato una perdita netta di 33 miliardi di yuan (circa 4,5 miliardi di dollari), dimezzata sui 66,4 miliardi dell'analogo periodo 2022 grazie all'aumento delle entrate. L'aggravarsi della crisi del debito nel settore immobiliare ha pesato sulla ripresa dell'economia cinese, esercitando maggiori pressioni sul rilascio di un pacchetto di stimoli. Finora il governo ha allentato le regole sui mutui e sostenuto gli alloggi a prezzi accessibili. Mentre i prezzi delle nuove case, secondo gli analisti, resteranno fermi bloccati per l'intero anno.
Il Pil cinese è cresciuto dello 0,8% nel secondo trimestre, in calo dal 2,2% del primo: le difficoltà di Pechino stanno frenando le aspettative di crescita globale. Nel tentativo di stimolare l'economia, sono stati tagliati i tassi di interesse, ma in misura inferiore al previsto. La spesa non è riuscita a riprendersi, export e import sono in calo e i prezzi al consumo e alla produzione sono da luglio in deflazione. Anche la tassa dimezzata allo 0,05% sulle transazioni di titoli, operativa da oggi, ha avuto un effetto breve sulle Borse: Shanghai e Shenzhen hanno aperto con rialzi oltre il 5%, chiudendo con guadagni intorno all'1%.

Autore: ANSA