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La Bce alza i tassi al 4,5%
Francoforte non si ferma e aumenta di un ulteriore 0,25% i tassi di riferimento, portando quello “base” al record storico. La novità è il messaggio più rassicurante del board che, per la prima volta, fa intuire che si sia ormai arrivati sostanzialmente al picco, anche se la presidente Lagarde non può dirlo esplicitamente. Nessuna recessione in vista, ma la banca centrale taglia le stime di crescita
L'inflazione spaventa ancora e la Bce rialza i tassi di altri 25 punti base, spingendo quello principale al record storico del 4,50%. Ma, per la prima volta da dieci mesi a questa parte, il Consiglio direttivo segnala che potremmo essere arrivati al massimo, al cosiddetto picco dei tassi. Non è una certezza che chiude la porta a nuovi aumenti, ma è la conclusione a cui, per ora, sono giunti i governatori dell'euro analizzando gli ultimi dati sull'economia, che rallenta ma senza segnali di recessione, e l'inflazione che aumenta. Il mese prossimo i dati potrebbero cambiare, e di conseguenza anche la loro decisione.
Per annunciare il nuovo rialzo dei tassi di riferimento che porta quello sui depositi al 4% e quello sui finanziamenti marginali al 4,75%, la Banca centrale usa la formula di rito: "L'inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato". E' principalmente colpa dei prezzi dell'energia, che ad agosto sono risaliti e hanno costretto a rivedere al rialzo anche le stime pubblicate a giugno. L'inflazione salirà al 5,6% nel 2023 (invece del 5,4%), al 3,2% nel 2024 (al posto del 3%) e al 2,1% nel 2025. Quest'ultimo dato, l'unico del triennio rivisto al ribasso, è il solo che fa sperare nella bontà della cura da cavallo che la Bce sta somministrando alla zona euro, attirandosi le critiche di diversi governi, tra cui quello italiano. La nuova decisione "non credo possa aiutare la ripresa economica dell'Europa, che è il principale problema che noi abbiamo", da detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ricordando che la Germania è già in recessione e l'Olanda si è avviata sullo stesso percorso.
La Banca centrale è consapevole che l'economia sta rallentando, tanto che ha dovuto tagliare "significativamente" le previsioni sulla crescita. Il Pil dell'Eurozona salirà dello 0,7% nel 2023 (invece dello 0,9% previsto a giugno), dell'1,0% nel 2024 (a giugno era l'1,5%) e dell'1,5% nel 2025 (invece dell'1,6%). Ma a Francoforte non è scattato nessun allarme: non ci sarà nessuna grave recessione, al massimo una stagnazione per qualche trimestre. Niente di preoccupante insomma, anche perché l'occupazione resta molto forte e la scommessa è che gli stipendi sosteranno la ripresa, soprattutto con l'inflazione in calo. Per adesso, insomma, l'appuntamento con il rimbalzo è solo
rimandato al 2024.
Le Borse prendono bene il nuovo rialzo, soprattutto perché stavolta è accompagnato da un messaggio da colombe: per il Consiglio direttivo, i tassi "hanno raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo". La presidente Christine Lagarde, incalzata da chi le chiede se sia la fine dei rialzi, è costretta a specificare che "non possiamo dire che ora siamo al picco dei tassi". Si deciderà di volta in volta, sempre guardando ai dati. Durante la riunione, spiega, alcuni membri del board volevano una pausa. Ma poi una "solida maggioranza" ha preso la decisione di rialzare ancora una volta. I toni, però, sono decisamente diversi. I messaggi sul futuro sono promettenti: la politica monetaria si sta trasmettendo "molto più rapidamente del passato", dice Lagarde. Il cambio di prospettiva c'è e viene colto sia dai mercati che dagli analisti. Qualcuno vede già un taglio dei tassi in arrivo a metà del prossimo anno. Per Antonio Cesarano di Intermonte, la Bce ha risolto il compromesso tra "falchi e colombe concedendo ai primi il rialzo dei tassi e ai secondi il richiamo esplicito ad una guidance molto vicina all'ipotesi di ultimo rialzo accompagnato da tassi fermi per un periodo di tempo lungo".