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La Barbiemania non basta, debutto flop per Birkenstock
Nel primo giorno di quotazione i titoli della società tedesca aprono a 41 dollari, contro i 46 del prezzo di collocamento (-11%), deludendo così le attese dopo il successo del film Barbie e la moda dei sandali rosa. Il prezzo di Ipo valorizzava la società 8,6 miliardi di dollari: sul mercato sono stati collocati 32,3 milioni di titoli, per un incasso di 1,48 miliardi, destinati per un terzo a ridurre i debiti
Dopo aver conquistato Hollywood e l'intero mondo del fashion, i sandali tedeschi approdano a Wall Street con il ticker 'BIRK', in un esordio però non brillante: le azioni aprono a 41 dollari, l'11% in meno dei 46 fissati nell'initial public offering (Ipo) che valorizzava la società tedesca 8,6 miliardi.
Da decenni scelti dai guru di big tech - fra i quali Steve Jobs - e dalle icone del fashion, i sandali Birkenstock sono di recente stati portati nuovamente alla ribalta dal film cult Barbie, con Margot Robbie che - dopo lo shock iniziale del vedere scarpe senza tacchi - ne ha indossato un modello color rosa. Una spinta, quella arrivata dalla bambola più famosa di sempre, che tutti si aspettavano si sarebbe riflessa anche a Wall Street. Invece non è stato così: l'Ipo è stata fissata a un prezzo a metà della forchetta, ma l'avvio degli scambi è stato in calo in un seduta tesa per i listini americani, fra il balzo ai massimi degli ultimi sei mesi dei prezzi alla produzione, l'attesa per il dato sull'inflazione e le tensioni geopolitiche.
Con la quotazione Birkenstock ha venduto 32,3 milioni di titoli, consentendo al fondo di private equity L Catterton - proprietario del marchio e di cui è azionista Lvmh - e alla società tedesca di incassare 1,48 miliardi di dollari, un terzo dei quali destinati a Birkenstock, che li userà per ridurre il debito. Lo sbarco al New York Stock Exchange dei popolari sandali va ad allungare la lista delle aziende europee che preferisce la piazza finanziaria americana a quelle del Vecchio Continente. Dell'elenco fa parte anche Arm, approdata a Wall Street con una Ipo record, rassicurando il mercato sull'appetito degli investitori verso nuove società. Un appetito che, però, rischia ora di essere messo in pericolo dall'aumentare dei pericoli geopolitici.