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Exxon conquista Pioneer, nasce il colosso dello shale
Per il gruppo Usa è la maggiore acquisizione dagli anni ‘90: un’operazione tutta in titoli che vale circa 60 miliardi di dollari e che valuta Pioneer Natural Resources 253 dollari per azione, il 18% in più del prezzo di Borsa del 5 ottobre. Il closing è atteso per metà 2024. La produzione giornaliera di shale gas e petrolio di Exxon nel bacino Permiano raddoppia così a 1,3 milioni di barili
Exxon fa shopping. Il colosso petrolifero acquista per quasi 60 miliardi di dollari Pioneer Natural Resources, in quella che è la sua maggiore acquisizione dalla fine degli anni Novanta, quando comprò Mobil. Dall'unione nasce un colosso dello shale, uno dei leader del bacino Permiano, la vasta area fra Texas e New Mexico che ha aiutato gli Stati Uniti a diventare il maggiore produttore al mondo di petrolio e gas. Con le nozze, infatti, la produzione giornaliera di ExxonMobil nel bacino Permiano raddoppia rispetto a quella attuale raggiungendo - sulla base dei volumi del 2023 - quota 1,3 milioni di barili. Per il 2027 invece è attesa una crescita fino a quasi 2 milioni di barili al giorno.
L'operazione tutta in titoli valuta Pioneer 253 dollari per azione, con un premio del 18% sul prezzo di chiusura di giovedì 5 ottobre, quando le indiscrezioni sulle nozze sono emerse. La transazione si dovrebbe chiudere nella prima metà del 2024, ma i tempi potrebbero allungarsi nel caso di esame approfondito da parte dell'amministrazione Biden. La Casa Bianca da tempo critica i colossi petroliferi per non fare abbastanza per ridurre i prezzi della benzina e per i limitati sforzi nella lotta al cambiamento climatico. La scommessa su Pioneer sembra infatti confermare la determinazione di Exxon ad aumentare la produzione petrolifera. "Fino a quando il mondo avrà bisogno di petrolio e gas, ci concentreremo nell'assicurarci di avere l'operatore più efficiente, efficace e responsabile nel produrli", ha detto l'amministratore delegato di Exxon, Darren Woods, sottolineando che l'unione della capacità delle due società "porterà una creazione di valore nel lungo termine ben superiore a quanto ognuna delle due sarebbe capace di fare da sola".
Con la volata dei prezzi del petrolio nell'ultimo anno, Exxon ha rafforzato le sue finanze e le risorse a disposizione per eventuali acquisizioni, a cui dava la caccia da diverso tempo. L'accordo aumenta la pressione sulle sue rivali e potrebbe innescare una nuova era di megafusioni, e il tanto atteso consolidamento della frammentata industria dello shale.