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L’Fmi aumenta le quote e tende la mano all'Africa
Raggiunto l’accordo per avere più risorse a disposizione per i Paesi in difficoltà. All’Africa sub-sharariana è stato concesso un seggio in più nel comitato esecutivo: Questo l’esito principale del vertice di Marrakech, il primo che il Fondo Monetario ha tenuto sul continente africano in 50 anni. Resta il nodo dei diritti di voto, con l’opposizione degli Usa a modificare gli assetti attuali
L'Fmi raggiunge l'accordo per aumentare, entro l'anno, le quote di partecipazione in modo da avere più risorse a disposizione per i Paesi in difficoltà dando inoltre all'Africa sub-sharariana un seggio in più nel comitato esecutivo. La riforma, chiesta da anni, è arrivata al penultimo giorno dell'assemblea tenuta a Marrakech, la prima sul continente africano dopo 50 anni. L'intesa non prevede ancora un cambiamento dei diritti di voto, ma la direttrice Kristalina Georgieva nella conferenza stampa finale ha detto che "sarà il prossimo passo" sul quale c'è stata l'opposizione degli Stati Uniti. A Washington temono un aumento del peso della Cina (che ora ha il 6,14% contro il 17,4% degli Usa e il 3,16 dell'Italia) con la quale ci sono crescenti dissidi e divergenze in economia e nella geopolitica. Non a caso la segretaria al Tesoro Yellen ha avuto in questi giorni all'assemblea un incontro bilaterale con il governatore della Bank of China.
Le quote sono calcolate in base alla percentuale del Paese sull'economia globale e sono state già riviste negli anni scorsi per attribuire un peso maggiore ai Paesi un tempo in via di sviluppo e ora emergenti come appunto la Cina, a detrimento di quelli europei. In base ad esse il Paese versa i contributi all'Fmi. Con questo accordo ora l'Africa passa da 24 a 25 componenti e spera di contare di più nell'assegnazione delle risorse. Qualche protesta, anche in questa assemblea, si è levata per sottolineare la sproporzione fra il rapido intervento a favore dell'Ucraina e quelli per l'Africa che pure è colpita pesantemente da conflitti regionali e ora dai cambiamenti climatici estremi. L'Fmi ha così teso la mano ai Paesi del continente con il seggio aggiuntivo e aumentando i contributi per l'iniziativa alla lotta alla povertà Prgt (che riguarda però tutti i Paesi a basso reddito).
Da rilevare poi come l'Imfc che pure ha dato disco verde alla conclusione dell'accordo, non ha emesso un comunicato finale. La presidente del Comitato, la vicepremier spagnola Nadia Calvino, ha sottolineato come sui punti chiave per mantenere la stabilità finanziaria ci sia stata convergenza così come sul ricorso a un approccio multilaterale sulle grandi sfide. Una sottolineatura non di rito in un mondo sempre più diviso sia dalle guerre sia dalla tentazione protezionistica che sta investendo molti Paesi e aree geografiche.