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UNIONE EUROPEA
11/01/2024

Eurogruppo: “Impensabile il nuovo Mes senza l'Italia”

La soluzione “a 19” non sarebbe praticabile in quanto il backstop avrebbe dovuto attivarsi assieme al Fondo unico di risoluzione bancaria, che copre tutta l'unione bancaria. All’Eurogruppo aspettano le spiegazioni del ministro Giancarlo Giorgetti sulla mancata ratifica del Mes e dovranno valutare un eventuale ‘piano B’. A giugno l’apertura delle procedure per disavanzo eccessivo

Dopo la mancata ratifica a Roma "è impensabile" immaginare un Mes a 19, e senza l'Italia, per il 'backstop', il paracadute contro le crisi bancarie che avrebbe dovuto entrare in funzione nell'eurozona con il 2024, con il completamento delle ratifiche. I ministri delle Finanze dell'area euro dovranno però decidere ora se pensare a un ‘piano B’ sul Mes. Lunedì nell'Eurogruppo ne parleranno con il ministro Giancarlo Giorgetti, ha spiegato un alto funzionario europeo in vista della riunione. “Non faremo pressioni, ma ovviamente aspettiamo con ansia la sua spiegazione del perché ciò è accaduto - ha detto sulla ratifica bocciata dal Parlamento italiano - e sulla possibilità che qualcosa cambi in futuro e questo sarà la base per la valutazione che dovremo fare. Tecnicamente è molto difficile separare e procedere con un club più piccolo - ha spiegato il funzionario sull'ipotesi del Mes a 19 - Il backstop doveva attivarsi accanto al Fondo unico di risoluzione bancaria e il Fondo unico di risoluzione copre tutta l'unione bancaria. E' impensabile che il backstop possa essere fornito da un sottoinsieme più piccolo di Paesi. Quindi non penso che sarà in cima alla lista delle opzioni. Avevamo un piano A: la domanda ora è se ci atterremo al piano A o se prepareremo un piano B”. Sulla mancata attivazione del backstop in ogni caso, “non c'è motivo di allarmarsi, non è successo nulla di drammatico, vista la buona posizione delle banche”.
Sulla mancata ratifica della riforma del Mes in Italia è intervenuto anche il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, affermando di sperare che “questo problema si possa risolvere in futuro”. L'ex premier ha però negato che dall'Italia sia arrivato un via libera poco convinto alla riforma del Patto di stabilità con l'approccio generale del Consiglio Ue approvato poco prima di Natale: “Non direi che il supporto italiano è più debole rispetto ad altri Paesi”, ha detto.
“A giugno raccomanderemo al Consiglio l'apertura delle procedure per disavanzo eccessivo”, ha intanto chiarito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, sollecitando i co-legislatori del Parlamento europeo e del Consiglio a trovare “un accordo sulle nuove regole di governance economica e adottare la legislazione il più rapidamente possibile”. Il quadro complessivo sulla procedura per deficit europea sembra indicare che con il nuovo Patto di stabilità non dovrebbe cambiare molto rispetto al Vecchio, hanno segnalato più fonti a Bruxelles, salvo per i piani pluriennali previsti con la riforma. Resta tutto da capire invece quando inizierà ad applicarsi il nuovo Patto, ma molto dipenderà dai tempi dell'accordo tra co-legislatori. “I piani a medio termine in linea di principio dovrebbero iniziare nel 2025 e venir discussi nella seconda metà di quest'anno - ha segnalato Gentiloni -. E' possibile, ma non ovvio. E' qualcosa da discutere nell'ambito dei triloghi”, le trattative inter-istituzionali che partiranno non appena il Parlamento europeo avrà approvato la propria posizione negoziale sul Patto. Dopo il via libera in Commissione Econ, la riforma arriverà all'Eurocamera a Strasburgo.

Autore: ANSA