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PRIVATIZZAZIONI/2
21/01/2024

La Grecia vende l’aeroporto di Atene

Lo Stato si prepara a vendere il 30% dell’infrastruttura attraverso una Ipo – la più grande degli ultimi 15 anni - che potrebbe fruttare circa 800 milioni di euro e portare il socio tedesco AviAlliance dal 40 al 50%. Sul mercato anche una concessione autostradale e quella della tangenziale Attiki Odos: se tutto filerà liscio lo Stato greco potrebbe incassare la somma record di 5 miliardi di euro

"Vendete le vostre isole, greci in bancarotta", titolava il giornale tedesco Bild nel 2010, rivolgendosi al Paese mediterraneo travolto dalla crisi del debito. Da allora Atene non è arrivata a mettere all'asta i suoi arcipelaghi, ma il lungo processo di vendita dei beni pubblici, iniziato con la crisi economica, non si è più interrotto. Ora lo Stato greco si prepara a vendere una quota del 30% dell'Aeroporto internazionale di Atene (Aia) attraverso un'Offerta pubblica iniziale (Ipo); la quotazione presso la Borsa di Atene è prevista a febbraio e la vendita, secondo le stime, potrebbe fruttare circa 800 milioni di euro. Deutsche Bank sarà il senior joint bookrunner, Morgan Stanley e BofA Securities i joint coordinators. Per Atene si tratta di un ottimo 'segnale di decollo', a quasi 15 anni dallo scoppio della crisi: nel dicembre scorso l'agenzia di rating Fitch ha promosso il Paese al livello di investment grade, dopo aver definito per anni il suo debito "junk", spazzatura.
Attualmente lo Stato greco possiede il 55% del capitale dell'aeroporto, mentre la compagnia tedesca AviAlliance detiene circa il 40%, e la famiglia greca Copelouzos il 5%. Stando agli accordi, AviAlliance avrà il diritto di acquistare un ulteriore 10% e Copelouzos un ulteriore 1%. Un investimento strategico per la compagnia tedesca, se si pensa che lo scorso anno oltre 28 milioni di viaggiatori hanno affollato l'aeroporto più importante della Grecia, facendo registrare un aumento del 10% del traffico dei passeggeri rispetto ai numeri registrati nel 2019, prima della pandemia. Un crocevia in continua crescita: il piano annunciato dall'Aia punta infatti a aumentare la capacità dell'aeroporto, per accogliere fino a 50 milioni di passeggeri all'anno entro il 2046. Le infrastrutture aeroportuali greche si confermano un ottimo affare per le società con sede in Germania, il Paese protagonista di un lungo braccio di ferro con Atene negli anni della crisi. Già nel 2015 il gruppo Fraport, con sede a Francoforte, aveva firmato un accordo da poco più di un miliardo di euro per la gestione di 14 aeroporti regionali della Grecia, tra cui quello di Salonicco, Mykonos e Rodi. Investimenti come quelli di Fraport facevano parte di un grande piano di privatizzazioni che, secondo le previsioni nel 2011 della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale, avrebbe fruttato 50 miliardi di euro. Da allora la scritta 'vendesi' è capeggiata sulle principali infrastrutture del Paese, a partire dal porto del Pireo, ora detenuto per il 67% dalla cinese Cosco.
Quella del 2011 appare oggi una stima decisamente ottimista: da allora, la Grecia ha riscosso 11 miliardi di euro dalla vendita dei beni pubblici, indica all'ANSA una fonte dell'Hellenic Republic Asset Development Fund, il fondo per le privatizzazioni (in greco Taiped). Quella dell'aeroporto di Atene è, comunque, la più grande Ipo degli ultimi 15 anni in Grecia, e nell'anno appena iniziato il Paese spera di raccogliere più di 5 miliardi di euro dalla vendita di beni statali (oltre all'aeroporto è in palio la concessione di un'autostrada, l'Egnatia Odos, e della tangenziale Attiki Odos). Se le previsioni venissero confermate, si tratterebbe della somma più alta mai raccolta in un solo anno grazie alle privatizzazioni. 

Autore: ANSA