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AZIONARIO
24/01/2024

L'India supera Hong Kong: è la quarta Borsa al mondo

Dopo essere diventato la quinta economia del pianeta e aver conquistato lo scettro di Paese più popoloso del mondo ai danni della Cina, il subcontinente indiano ha raddoppiato la sua capitalizzazione negli ultimi quattro anni fino a toccare i 4.330 miliardi contro i 4.290 di Hong Kong. Merito degli utili societari e della stabilità del Paese, sempre più attraente per gli investitori istituzionali

L'India corre ancora e supera per la prima volta Hong Kong, diventando il quarto mercato azionario più grande al mondo. Con le difficoltà economiche della Cina che hanno gravemente ostacolato lo sviluppo dei listini dell'ex colonia britannica, le prospettive di crescita e le riforme politiche promosse da New Delhi hanno reso il Paese una delle mete preferite degli investitori internazionali. Secondo i dati Bloomberg, la capitalizzazione delle Borse indiane ha raggiunto i 4.330 miliardi di dollari alla chiusura di lunedì 22 gennaio, contro i 4.290 miliardi di Hong Kong, grazie all'ulteriore allungo dopo aver tagliato quota 4.000 miliardi il 5 dicembre scorso: New Delhi ha raddoppiato la sua capitalizzazione nazionale negli ultimi quattro anni grazie al boom favorito dalla base di investitori retail in rapida crescita e ai robusti utili societari.
Diventata la quinta potenza economica del pianeta a danno dell'ex potenza coloniale Gran Bretagna, l'India ha sfilato nel 2023 anche lo scettro di Paese più popoloso al mondo al Dragone, posizionandosi con insistenza come alternativa alla Cina, attirando nuovi capitali da investitori e imprese globali, grazie al suo assetto politico stabile e a un'economia basata sui consumi che è tra le principali in più rapida crescita. Il rally delle azioni indiane ha coinciso con il crollo storico di Hong Kong, dove sono quotate alcune delle aziende cinesi più innovative e di maggiore appeal. Le rigorose restrizioni anti-Covid-19 di Pechino, la stretta normativa sulle società, la crisi del settore immobiliare e le tensioni geopolitiche in corso con l'Occidente hanno contribuito ad erodere l'attrattiva della Repubblica popolare come motore di crescita del mondo: il valore di mercato totale delle azioni cinesi e di Hong Kong è crollato di oltre 6.000 miliardi di dollari dai picchi del 2021. E l'outlook di Pechino non è affatto roseo. Tuttavia, alcuni analisti si aspettano una svolta nel 2024.
Ubs, ad esempio, prevede che i titoli cinesi debbano invertire la rotta con una performance migliore di quella delle azioni indiane, risalendo dagli attuali minimi. Il pessimismo nei confronti di Cina e Hong Kong (i cui listini cedono oltre il 10% da inizio anno) si è ulteriormente accentuato per l'anno in corso a causa della mancanza di misure importanti di stimolo economico. L'Hang Seng China Enterprises, un indicatore delle azioni cinesi quotate nell'ex colonia britannica, è già sceso di circa il 13% dopo aver chiuso una serie di perdite record in quattro anni.
In testa alla classifica per capitalizzazione delle Borse mondiali restano saldamente gli Stati Uniti: il divario tra i due principali mercati azionari, Usa e Cina, si è ampliato fino toccare i 38.000 miliardi di dollari, il più alto finora mai registrato.
 

Autore: ANSA