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ECONOMIA ITALIANA
14/03/2024

Spread giù fra Bce e ritorno dei Bot-People

Il differenziale tocca un minimo di 116 punti, per poi risalire sopra i 120. La discesa è dovuta alle attese di tre tagli dei tassi da parte della Bce entro la fine dell’anno e al massiccio interesse dei risparmiatori italiani che hanno ripreso ad acquistare titoli di Stato. Il successo dei collocamenti al pubblico retail ha più che compensato gli effetti del ‘quantitative tightening’ della banca centrale

Lo spread sempre più in 'zona Draghi', vicino a quei 100 punti base che avevano segnato il minimo nei primi mesi dell'esecutivo dell'ex premier, a fine 2021, dopo l'ottovolante dei mercati durante la pandemia. E' il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che rivendica i meriti del Governo: "tre o quattro mesi fa, pochi potevano immaginare che lo spread oggi, a metà marzo, potesse essere di 123 punti base". I mercati continuano a premiare il debito italiano. Giorgetti, in un commento al Financial Times che mette la notizia in apertura del suo sito web, spera che lo spread "continui in questa direzione". In giornata il differenziale di rendimento Btp-Bund è sceso fino a 116 punti base (prima di chiudere a 127 sulle incertezze per la Fed di fronte a un'inflazione ostinata), il livello più basso dal novembre 2021, quando dopo essere sceso fin sotto 100 aveva poi ripreso a correre fino ai 250 dell'estate 2022 in vista del ritiro del sostegno di Lega e Forza Italia all'ex presidente Bce.
Proprio la Bce a guida Christine Lagarde, contro i rischi di frammentazione dell'area euro ma di fatto con lo spread italiano a fare da 'elefante nella stanza', quell'estate aveva approntato il suo scudo anti-spread, il 'Tpi'. Meno di un anno fa il differenziale viaggiava a 200 punti, con gli investitori memori dei toni anti-europei di buona parte della maggioranza e l'aggravante della guerra in Ucraina. E invece oggi lo spread italiano in calo "è forse la maggiore sorpresa degli ultimi 18 mesi" secondo il capo economista di Unicredit. Citigroup ipotizza un'ulteriore discesa a 100-110 punti base, altri sono prudenti specie di fronte ai segnali d'inflazione persistente dagli Usa.
Le attese per tre tagli dei tassi Bce a partire da giugno aiutano, con le 'colombe' tornate a farsi sentire, come il governatore greco Yannis Stournaras che ne chiede due prima di agosto e quattro prima di fine anno. L'operazione 'front-loading' con cui il grosso del deficit italiano da superbonus si è scaricato sul 2023 (7,2% del Pil) ha portato più chiarezza sui prossimi anni, anche se la riduzione del debito sarà faticosa. L'indebitamento netto è atteso in calo, ma l'Italia continuerà a beneficiare dei fondi del Next Generation Eu. La crescita dell'Italia - fra export e investimenti solidi (dove gioca un ruolo il Pnrr) tiene, specie se raffrontata a una Germania ancora in difficoltà. E dagli ambienti finanziari trapela un effetto-fiducia, fra gli investitori esteri, legato al massiccio ritorno dei risparmiatori: qualcosa come 180 miliardi di euro di sottoscrizioni di titoli di Stato da parte delle famiglie - i 'Bot-people di una volta - da quando la Bce ha iniziato la sua stretta monetaria nell'estate 2022, fino al maxi-collocamento da oltre 180 miliardi del Btp valore a inizio marzo. Soldi che hanno più che compensato i 40 miliardi usciti dalla pancia della Bce con il suo 'quantitative tightening', iniettando fiducia in tanti che temevano l'uscita della Bce come compratore di debito. Qualcuno ipotizza che proprio il calo dei tassi Bce, quando porterà i Btp sotto il 3%, potrebbe togliere l'appetito per un investimento che oggi somma un rendimento elevato alla solidità della rete di protezione europea. Ma altri - come Nielsen - ricordano c'è ancora spazio: ad oggi i Btp sono al 6% del portafoglio totale delle famiglie italiane, nel decennio precedente la grande crisi finanziaria erano al 10%.

Autore: ANSA