Focus On

INTELLIGENZA ARTIFICIALE
18/03/2024

Apple tratta con Google per gli iPhone

Cupertino vuole la licenza di Gemini per sviluppare le nuove funzioni dei suoi dispositivi mobili. Sulle indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, i titoli dei due colossi della Silicon Valley hanno preso il volo con guadagni superiori al 5%. Con un accordo, Apple recupererebbe i ritardi sull’AI, mentre Google raggiungerebbe 2 miliardi di nuovi dispositivi. Lo scoglio antitrust

Apple è in trattative con Google per inserire l'intelligenza artificiale di Mountain View sugli iPhone, aprendo di fatto la strada a una rivoluzione nel settore dell'IA. L'indiscrezione dell'agenzia Bloomberg mette le ali ad Alphabet e ai titoli di Cupertino a Wall Street, dove Google sale di oltre il 5% e Apple guadagna l'1,55%. L'accordo allo studio prevede che Apple ottenga la licenza per Gemini, il set di modelli di intelligenza artificiale generativa di Google, e usi la tecnologia come motore per alcune delle nuove funzioni dell'iPhone che sarà lanciato più avanti nel corso dell'anno. Un accordo, se sarà raggiunto, è difficile che sia annunciato prima di giugno, quando è in calendario la conferenza degli sviluppatori di Apple. Cupertino ha contattato anche OpenAI per una possibile collaborazione, riporta Bloomberg, ma al momento non è noto si ci siano discussioni in corso. Scegliere Google per Apple avrebbe senso. I rapporti fra i due colossi della Silicon Valley sono di vecchia data: da anni Apple e Google hanno una partnership che consente a Mountain View di essere il motore di ricerca sul browser Safari per gli iPhone e altri dispositivi di Apple. Un accordo con Cupertino rappresenterebbe una forte spinta per Google, aprendo Gemini agli oltre due miliardi di dispositivi Apple attivi. Nel tentativo di promuovere la sua intelligenza artificiale Mountain View in passato aveva proposto a Meta di Mark Zuckerberg di creare una partnership per la realtà virtuale, usando la piattaforma Android XR per i visori Quest. Una proposta però bocciata da Meta in quanto la partnership avrebbe rischiato di compromettere il piano di Zuckerberg per una piattaforma di realtà mista e virtuale.
Apple sta lavorando alle nuove capacità di iOS 18, la prossima versione del sistema operativo dell'iPhone, basate sui modelli di intelligenza artificiale. Miglioramenti per i quali Cupertino cerca un partner in grado di svolgere il lavoro più duro dell'IA, come le funzioni per la creazione di immagini e la scrittura sulle base di semplici indicazioni. Dagli inizi dello scorso anno Apple ha iniziato a testare la sua tecnologia per l'IA, che ha come nome in codice Ajax, e alcuni dei suoi dipendenti avevano anche provato una chatbot basica chiamata Apple GPT. Ma gli sforzi non hanno avuto un grande successo: la tecnologia di Apple è infatti ritenuta inferiore agli strumenti offerti da Google e altri rivali. Per spingere sull'IA, in linea con le promesse dell'amministratore delegato Tim Cook, Cupertino di recente ha detto addio al suo sogno per un'auto elettrica Made in Apple. Dopo uno sforzo durato dieci anni e miliardi spesi in ricerca, la società ha abbandonato il suo ambizioso 'Project Titan', spostando sull'IA fondi che vi erano destinati e parte dei dipendenti che ci lavoravano.
Una partnership fra Apple e Google, due giganti della Silicon Valley e due dei nomi più conosciti al mondo, attirerà molto probabilmente l'attenzione delle autorità antitrust e non solo, considerata la preoccupazione diffusa sugli effetti dell'intelligenza artificiale. L'attuale accordo sulla ricerca è già oggetto di un'azione legale da parte del Dipartimento di Giustizia, che accusa i due colossi di aver messo all'angolo la concorrenza sui dispositivi mobili. Accuse respinte dalle due società: secondo Apple infatti la qualità di ricerca di Google è superiore rispetto alle rivali. Senza contare che sull'iPhone si può facilmente cambiare l'impostazione e scegliere un altro motore di ricerca. Sul fronte dell'IA, le autorità americane stanno valutando gli investimenti di Microsoft in OpenAI per verificare se abbiano violato le norme antitrust. 

Autore: ANSA