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POLITICA MONETARIA
10/04/2024

L'inflazione Usa risale e allontana il taglio dei tassi

A marzo i prezzi tornano a salire oltre le attese: +3,5% contro il 3,2% di febbraio. Le speranze di un taglio da parte della Fed nella riunione di giugno si raffreddano e ora gli analisti prevedono un primo taglio a novembre, dopo le elezioni, per un totale di due soli tagli nel 2024. Intanto, sul mercato gli investitori vendono Treasury per puntare sui bond europei in vista del taglio Bce

L'inflazione americana accelera a marzo e sale al 3,5%, spingendosi oltre le attese e sopra il +3,2% di febbraio. Un balzo che allontana un taglio dei tassi da parte della Fed e gela Wall Street, dove i listini procedono in rosso intravedendo un costo del denaro alto per un periodo prolungato. La corsa dei prezzi spinge gli analisti a prevedere la prima riduzione del costo del denaro in novembre, dopo le elezioni americane. L'ipotesi di un taglio in giugno, infatti, sembra ormai del tutto tramontata, e anche l'idea di luglio traballa sotto il peso di un'inflazione ostinata che non molla la presa. Settembre è considerato troppo a ridosso delle elezioni per una sforbiciata e così decolla l'ipotesi di novembre. In tutto nel 2024 dovrebbero esserci due tagli per un totale dello 0,50%. Una stima ben più contenuta rispetto alla fine del 2023 e agli inizi del 2024, quando i mercati scommettevano su sei o sette tagli dei tassi contro i tre previsti dalla Fed. "L'incertezza sulla persistenza di un'inflazione alta non ha aumentato la fiducia verso un calo sostenibile dei prezzi verso l'obiettivo del 2%", ha detto la banca centrale americana nei verbali dell'ultima riunione, nei quali ha ribadito che se l'economia evolve come previsto il costo del denaro sarà ridotto quest'anno. Il nodo è cosa si nasconde dietro "l'economia evolve come previsto", considerato che tutti i dati recenti hanno sorpreso per la loro forza.
Ora, la prospettiva di uno slittamento dei tagli della banca centrale americana sta spingendo i grandi investitori a vendere i Treasury ed acquistare titoli di Stato europei scommettendo su una riduzione del costo del denaro da parte della Bce prima della Fed. "La strada per l'Europa è più chiara rispetto agli Stati Uniti. E' difficile per la Fed trovare dei motivi economici per tagliare i tassi", afferma Bob Michele, chief investment officer di JPMorgan Asset Management. Secondo gli analisti, la Bce non solo interverrà prima della banca centrale americana, ma taglierà i tassi tre o quattro volte entro la fine dell'anno. Il balzo dei prezzi è una tegola per Joe Biden in vista del voto. Il caro-vita è uno dei temi più a cuore agli americani e il suo continuo aumento indebolisce la campagna del presidente, centrata sui successi della Bidenomics. "L'inflazione è calata di oltre il 60% dal suo picco, ma abbiamo ancora del lavoro da fare per ridurre i costi delle famiglie. Combattere l'inflazione resta la mia priorità", ha assicurato Biden osservando come i costi delle case e della spesa "sono ancora troppo alti" e chiedendo "alle aziende di usare i loro profitti record per ridurre i prezzi" per i consumatori. A preoccupare è soprattutto la nuova fiammata dell'energia che, guardando ai prossimi mesi, rischia di far scattare il caro-estate per gli americani. 
Se la volata dei prezzi americani arriva come una doccia fredda su Wall Street, le Borse europee invece tengono. Milano chiude in rialzo dello 0,28% mentre Francoforte avanza dello 0,11% nonostante i timori per la Cina., con la revisione al ribasso dell’outlook a 'negativo' a causa dei rischi legati alle finanze pubbliche, mentre l'economia è alle prese con le maggiori incertezze nel passaggio a nuovi modelli di crescita, nel pieno della crisi immobiliare.

Autore: ANSA