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L'inflazione Usa frena, la Fed può accelerare sui tassi
Nel solo 2024 verranno emessi titoli per 138 miliardi per sostenere la spesa pubblica e investimenti in “progetti cruciali per gettare solide basi per lo sviluppo economico di alta qualità”. Si tratta di un piano di finanziamento di emergenza simile a quello del 2020: quasi un terzo dei bond avrà durata ventennale, poco meno di due terzi trentennale e la quota rimanente sarà a 50 anni
La Cina si affida ai suoi prodotti di finanziamento d'emergenza per spingere l’economia fuori dalle secche: come già fatto all'inizio del 2020 per contrastare la pandemia del Covid-19, il ministero delle Finanze ha reso noto che nei prossimi giorni sarà emesso il primo lotto di buoni del Tesoro 'a lunghissimo termine', parte del programma da 1.000 miliardi di yuan (circa 138 miliardi di dollari) a "sostegno della spesa pubblica e degli investimenti in progetti cruciali per gettare solide basi per sviluppo economico di alta qualità". Nel dettaglio, il piano dovrebbe strutturarsi in 300 miliardi di bond con scadenza a 20 anni, in 600 miliardi a 30 anni e in 100 miliardi a 50 anni, nell'ambito dello schema statale di finanziamento straordinario per il 2024, che dovrebbe essere completato entro la fine di novembre, in base a quanto comunicato dal ministero. A marzo, il premier Li Qiang chiarì che i bond speciali sarebbero stati emessi "per sostenere grandi progetti di importanza strategica". La prima tranche è relativa a bond trentennali, mentre le altre di durata a 20 e 50 anni saranno in offerta, rispettivamente, il 24 maggio e il 14 giugno prossimi.
Nel corso del fine settimana, la Cina ha pubblicato una serie di dati economici contrastanti, tra i prezzi al dettaglio di aprile a +0,3% sempre a rischio deflazione e, soprattutto, la brusca contrazione a sorpresa del credito che ha aggiunto altra pressione sulle autorità centrali per la spesa governativa e sulla Banca centrale (Pboc) per un taglio ulteriore dei requisiti di riserva obbligatoria già entro la fine del mese. Il finanziamento aggregato è calato di circa 200 miliardi di yuan (quasi 30 miliardi di dollari) rispetto al mese precedente, in base ai dati della Pboc: è la prima volta che si è avuta una contrazione da quando sono iniziati i dati comparabili nel 2017, riflettendo la debole domanda di finanziamento. Insomma, rischi esplosivi per l'economia. A maggior ragione quando il target di crescita ufficiale è di un Pil 2024 a "circa il 5%", cifra definita ambiziosa da molti economisti e tra le più basse degli ultimi 30 anni al netto del periodo di crisi del Covid, nel mezzo di consumi e produzione stagnanti, dell'alta disoccupazione giovanile e della profonda crisi immobiliare.
Il piano di emissione di titoli di stato speciali a lunghissima scadenza a partire dal 2024 è una decisione strategica funzionale "all'obiettivo di trasformare la Cina in un grande Paese e di ringiovanire la nazione", aveva detto Zheng Shanjie, a capo della potente Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc), la massima agenzia di pianificazione economica della Repubblica popolare. I fondi raccolti "sosterranno l'innovazione scientifica e tecnologica, lo sviluppo integrato urbano-rurale e regionale coordinato, la sicurezza alimentare ed energetica e lo sviluppo di alta qualità della popolazione", aveva aggiunto Zheng, a margine della sessione parlamentare annuale di marzo.