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ENERGIA
16/06/2024

Forniture di gas all'Europa: Russia di nuovo prima

A maggio Mosca ha superato gli Stati Uniti per la prima volta dal 2022, raggiungendo il 15% delle forniture di gas e Gnl del Vecchio Continente, nonostante guerra e sanzioni. Secondo gli esperti dovrebbe però trattarsi di un exploit reso possibile dai problemi a un impianto nordamericano e da un maggior output transitato dal gasdotto turco in vista della manutenzione programmata a giugno

Nonostante la guerra e nonostante le sanzioni, a maggio la Russia è tornata ad essere il principale fornitore di gas dell'Europa, superando per la prima volta in due anni gli Stati Uniti. Un'inversione di rotta del tutto inattesa, considerando gli sforzi per diversificare gli approvvigionamenti messi in campo dal vecchio continente dallo scoppio del conflitto con l'Ucraina, ma che non sembra destinata a durare a lungo. A riportare la notizia è il Financial Times, che segnala comunque le difficoltà che l'intera regione ancora incontra nei tentativi di ridurre la dipendenza dal gas russo, con diversi Paesi dell'Europa orientale ancora strettamente legati alle importazioni da Mosca.
Il quotidiano cita i dati dell'Icis (Independent commodity intelligence service): il mese scorso le spedizioni di gas e Gnl dalla Russia hanno rappresentato il 15% della fornitura totale verso Ue, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord. Mosca continua, infatti, a garantire forniture all'Europa tramite i gasdotti che attraversano l'Ucraina e la Turchia. Il gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti si è invece fermato al 14%, ovvero al livello più basso dall'agosto del 2022. Secondo gli analisti dell'Icis, la situazione dovrebbe comunque essere solo contingente. I flussi di maggio sono stati infatti influenzati da diversi fattori occasionali, tra cui un'interruzione in un importante impianto di esportazione di Gnl degli Stati Uniti. Contemporaneamente, la Russia ha invece inviato più gas attraverso la Turchia in vista della manutenzione del gasdotto programmata per il mese giugno.
Proprio pochi giorni fa era stata Reuters a calcolare non a caso a maggio un balzo delle forniture di Gazprom del 39% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e di oltre il 7% rispetto ad aprile. Tuttavia, entro la fine del 2024 Mosca sarà in grado di inviare gas liquefatto in Asia attraverso la rotta del Mare del Nord e a quel punto, con ogni probabilità, ridurrà le quantità fornite all'Europa. "La Russia - spiegano dall'agenzia - ha una flessibilità limitata per mantenere questa quota in Europa" e la questione emergerà in inverno, quando la domanda aumenterà. La produzione complessiva di Gnl negli Stati Uniti sta invece aumentando, "con nuova capacità in arrivo sul mercato globale entro dicembre". C'è poi da considerare che quest'anno è in scadenza l'accordo di transito ancora in vigore tra Ucraina e Russia, mettendo a rischio i flussi lungo la rotta. 

Autore: ANSA